Progetto di ripristino del Palazzo Comunale di Ravenna

disegno architettonico,

Disegno velato a tempera su carta. Progetto di ripristino del Palazzo Comunale di Ravenna, raffigurante parte di facciata del Palazzo, con arco e bifora. Scala 1:20

  • OGGETTO disegno architettonico
  • MATERIA E TECNICA carta/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Ecchia Costantino (attribuito): disegnatore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • LOCALIZZAZIONE Monastero benedettino di San Vitale (ex)
  • INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il disegno raffigura una porzione di facciata del Palazzo comunale con focus sulla decorazione ad affresco del cornicione e della merlatura, sull’arcata e sulla bifora da riaprire secondo il progetto di ripristino. Esso fu realizzato da Costantino Ecchia (la firma è visibile sul recto del disegno), architetto attivo a Ravenna negli anni ’20 del XX secolo, in particolare nel contesto dei progetti di restauro di tale palazzo. Tra il 1920 e il 1921, infatti, la Soprintendenza ai Monumenti mise in opera un importante intervento di ripristino dell'edificio, in occasione del sesto centenario della morte di Dante. Un documento dell’Archivio della Soprintendenza di Ravenna, datato 19 ottobre 1922, testimonia la conclusione dei lavori, sollecitando gli ultimi pagamenti alla Cooperativa di muratori che l’anno precedente aveva svolto i lavori di restauro alla facciata del Palazzo comunale. Il complesso dei documenti conservati presso l’Archivio attesta che buona parte dei lavori furono finanziati dal “Ministero della Pubblica Istruzione – Direzione generale Antichità e Belle Arti”, a cui si sommò il contributo del Comune e della Provincia, quest’ultimo in particolare rivolto alla decorazione ad affresco della facciata (AVSRa, RA 58/439, AVSRa, RA 56/422). In una relazione del Soprintendente Ambrogio Annoni, infatti, fu presentato il progetto contenente le ricerche storiche e i criteri artistici sottesi al restauro (AVSRa, RA 58/442): si optò per l’esecuzione di un fregio pittorico alto 1,65m e lungo 33 m, collocato sotto il cornicione del Palazzo ed eseguito dal pittore marchigiano de Carolis, finanziato dall’Amministrazione provinciale per una somma complessiva di L. 30.000. Adolfo de Carolis fu una figura di spicco nel panorama degli artisti coinvolti, tra il 1919 e il 1921, nei programmi di celebrazione dantesca: xilografo e pittore di fama nazionale, collaborò con poeti come d’Annunzio e Pascoli e si eseguì affreschi su grandi superfici in edifici pubblici di Bologna, Pisa e Arezzo. A Ravenna si era già distinto per l’esecuzione di un ritratto del Sommo Poeta venduto a d’Annunzio, visionato anche da Corrado Ricci e apprezzato per la grande potenza espressiva. Questo successo gli assicurò un coinvolgimento nei cantieri delle celebrazioni dantesche, tra cui l’incarico del fregio del Palazzo comunale. Nel contesto dei lavori presieduti da Annoni, volti ad un restauro filologico e al recupero della antica struttura del Palazzo, de Carolis fu incaricato nel marzo del 1921 di eseguire un fregio pittorico lungo la facciata sulla piazza, concluso e inaugurato secondo i tempi, già nel settembre dello stesso anno. L’affresco oggi non è più visibile a causa dei danni provocati dagli agenti atmosferici, tuttavia si ha testimonianza grafica e descrittiva del soggetto: esso non raffigurava un particolare episodio -letterario o storico- dantesco, ma intendeva riassumere simbolicamente l’influenza del poeta sulla cultura umana. Rappresentava il desiderio umano di elevarsi alla libertà, presentando figure allegoriche tra cui varie Virtù e Arti, accompagnate da schiere angeliche, costantemente alternate a elementi decorativi e iscrizioni. Il corpo centrale del fregio, più ricco e complesso, presentava le mura cittadine con figure angeliche all’interno. Oltre all’esecuzione del fregio pittorico, fra i documenti dell’Archivio si distinguono elenchi con importi, misure e quantità dettagliati per ogni altra tipologia di intervento di restauro prevista: stonacatura della facciata, chiusura dei camini, apertura di tre finestroni e due fori circolari, posa del cornicione e nuova intonacatura e stuccatura della facciata, completando la decorazione con colonnine per le bifore, relativi capitelli e pilastrini
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800690476
  • NUMERO D'INVENTARIO ADS RA 3364
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • ISCRIZIONI In basso a destra - Ecchia - a penna - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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