Giostra. Veduta di città con giostre

dipinto,

Dipinto a olio su tavola, conservato in cornice scanalata, dipinta e dorata

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Barbieri Eugenio (1927/2015)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo del Monte di Pietà
  • INDIRIZZO Corso Giuseppe Garibaldi, 45, Forlì (FC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavola di Eugenio Barbieri (Forlì, 1927- Forlì 2015), protagonista dell’avanguardia degli anni Sessanta e Settanta, è stata acquistata presso il pittore dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì nel 1999, insieme a una tela intitolata "Domenica a Bertinoro" (scheda ICCD n. 0800690230). I due dipinti sono stati scelti tra una serie di opere offerte all'ente bancario dall'artista stesso, che le considerava tra le migliori della sua variegata produzione: la locale Fondazione era stata infatti tra i sostenitori dell'importante mostra antologica che il Comune di Forlì aveva dedicato a Barbieri l'anno prima ("Eugenio Barbieri. La mutabilità delle forme", Forlì, Palazzo Albertini, 25 luglio- 27 settembre 1998). Incaricato di selezionare per la Fondazione quali opere acquisire, fu lo studioso d'arte locale Giordano Viroli, che inizialmente individuò quali testimonianze più significative della produzione di Barbieri quelle realizzate a Parigi nei primi anni Sessanta, in cui il forlivese si era confrontato con tematiche legate all'attualità politica con un linguaggio informale; tali dipinti tuttavia furono giudicati da Viroli poco adatti al contesto della collezione bancaria. Scartate furono anche le opere più recenti, come i "mutabili" o le opere realizzate "alla luce di Wood", perchè, pur essendo innovative e di indubbio interesse, presentavano una certa problematicità nell'esposizione e fruizione: i "mutabili" erano infatti installazioni appese alle pareti che si animavano e trasformavano il loro aspetto grazie a un motorino; i dipinti "alla luce di Wood" erano visibili solo al buio, grazie all'ausilio della lampada a ultravioletti. La scelta dello studioso si orientò dunque su testimonianze della fase giovanile di Barbieri che, formatosi sotto la guida dello zio Armando, liutaio e scultore, aveva esordito a Forlì nel primo dopoguerra, con dipinti ancora legati alla dimensione realistica e figurativa. L'opera in esame, la più datata tra quelle offerte dall'artista, risale al 1949, come si può leggere in un'iscrizione posta sul retro, in cui si ricorda anche che la tavola vinse il primo premio ex aequo con Luigi Montanarini alla Mostra Nazionale d'Arte Contemporanea di Ravenna di quell'anno. Il dipinto si colloca dunque nei primissimi anni di attività di Barbieri, che esordì a Forlì nel 1946 e mostra già tutta la portata innovatrice della sua poetica, considerando anche il contesto artistico attardato della Forlì dell'epoca. È una pittura dallo stile semplice e immediato, quasi naif, caratterizzata da un gusto cromatico estremamente vivace e da un descrittivismo illustrativo. Il colore è steso puro, a tocchi veloci e senza definire in maniera precisa le forme, ma con le sue tonalità chiassose, soprattutto nell'affollato primo piano, riesce a rendere l'atmosfera gioiosa e brulicante di vita di un quartiere cittadino invaso dalle giostre. Già negli anni Cinquanta, come mostra "Domenica a Bertinoro", l'altra opera conservata nella Collezione d'Arte della Fondazione di Forlì, Barbieri cambierà però stile espressivo, adottando valori tonali e tinte piatte stese a larghe campiture
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800690231
  • NUMERO D'INVENTARIO 01999004
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • ISCRIZIONI verso, su tavola, al centro - Eugenio Barbieri/1949/ LA GIOSTRA/ PRIMO PREMIO ex aequo/ con MONTANARINI/ Mostra Nazionale Ravenna 1949 - a pennarello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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