Pastore con gregge di pecore e capre. Paesaggio con pastore e animali
dipinto,
Dipinto a olio su tela in cornice di legno intagliata e dorata
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Brandi Domenico Detto Micco Brandi (1684/ 1736)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Roos Philipp Peter detto Rosa da Tivoli
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo del Monte di Pietà
- INDIRIZZO Corso Giuseppe Garibaldi, 45, Forlì (FC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto manca completamente di documentazione circa la paternità, la provenienza e la data di ingresso nella Collezione d'Arte della Cassa dei Risparmi di Forlì. Nell'atto con cui si ufficializzò, nel 2001, il passaggio di un nucleo di opere dell'Istituto bancario alla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì (Quindici 1992- 2007, 2007, p. 71), la tela in esame figurava tra quelle acquistate dalla banca forlivese prima del 1992 ed era ancora attribuita a Philipp Peter Roos, detto Rosa da Tivoli (Francoforte , 1657- Roma, 1706), famoso paesaggista tedesco, attivo a Roma presso la bottega di Giacinto Brandi dal 1677. Tale attribuzione, di cui non è stata tramandata la fonte, è stata tuttavia messa in dubbio da Giordano Viroli che, nel catalogo della Collezione forlivese (La tradizione rinnovata 2006, p. 276), ha preferito riferire la tela a Domenico Brandi, detto Micco Brandi (Napoli 1684- 1736), i cui pochi dipinti noti sono stati, del resto, spesso confusi con quelli di Rosa da Tivoli, date le indubbie affinità. Artista dal profilo ancora sfuggente, che conosciamo grazie alla biografia, non sempre attendibile, dello storiografo napoletano Bernardo De Dominici (1742), Domenico Brandi fu figlio del prospettico e ornatista Gaetano, esordì come pittore di animali a Napoli, presso la bottega dello zio Nicola Russo e completò forse la sua formazione con un soggiorno a Roma, sulla fine del primo decennio del XVIII secolo, dove poté entrare in contatto con i pittori paesisti e di genere, sviluppando l'interesse per i soggetti pastorali, sulla scia di Philipp Peter Roos. Se la tipologia degli animali avvicina il dipinto in esame all'opera di Rosa da Tivoli, sono tuttavia riscontrabili in esso una monumentalità nella resa delle figure rispetto al paesaggio, un'attenzione all'espressività degli animali e una dolcezza nella caratterizzazione del volto del pastore che non si ritrovano nelle opere del tedesco e che lo avvicinano fortemente alla tela, di medesimo soggetto, che è conservata presso la Pinacoteca Comunale di Ravenna (inv. 20): l'opera, anch'essa in passato attribuita a Rosa da Tivoli, fu ricondotta nel 1987 a Domenico Brandi da Federico Zeri ed è stata datata da Angelo Mazza al 1731 (Pinacoteca Comunale di Ravenna 2001), anno a cui si può quindi avvicinare anche l'esecuzione della tela di Forlì
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800690213
- NUMERO D'INVENTARIO 02001003
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 2022
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0