piatto da pompa,
ca 1500 - ca 1530
Piatto da pompa con grande cavetto e ampia tesa. Piede con ampio cercine rettangolare
- OGGETTO piatto da pompa
- AMBITO CULTURALE Produzione Di Deruta
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di Ravenna
- LOCALIZZAZIONE Monastero benedettino di San Vitale (ex)
- INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il piatto presenta una decorazione differente nel cavetto e nella tesa. Nel cavetto troviamo un busto femminile in eleganti abiti con la testa di profilo, accompagnato da fiori e motivi vari, con un cartiglio arricciato recante la scritta “LA VITA EL FINE EL DI LODA LA SERA ISCHU(RA)” (Petrarca, Rime, XXIII, 31). La tesa, invece, è formata da scomparti nei quali si alternano squame embricate e motivi floreali. Il rovescio è verniciato. La decorazione si presenta rifinita a lustro metallico. Questo piatto si colloca perfettamente all’interno della produzione cinquecentesca di piatti derutesi che presentano la raffigurazione di profili femminili o di condottieri, della quale si possono trovare altri pezzi anche all’interno della collezione del Museo Nazionale di Ravenna. Il lustro, molto tenue, appare come un delicato riflesso madreperlaceo. Questo tipo di immagine, nota in tre o quattro più comuni varianti, è caratterizzata dalla semplice ma rigorosa organizzazione degli spazi, dalla nitidezza del profilo femminile e dalla lucida attenzione agli ornamenti delle fantasiose acconciature e dell’abito. La scritta, che ripropone dei versi tratti dalle Rime del Petrarca, si ritrova in altri due piatti (B. Rackham, Italian maiolica, London, 1952, numero 38 / J. Giacomotti, Les majoliques des musées nationaux, Parigi, 1974, numero 583), ma in entrambi manca la parola “ischura”. Tra le caratteristiche di questa produzione derutese troviamo la spiccata sensibilità per la forma, di cui va sottolineato il meditato rapporto fra tesa e parte centrale, che si allontana raramente da schemi prestabiliti, e la cura attenta ai particolari strutturali, come la leggera cordatura che ridefinisce l’orlo. L’unione tra il riflesso dorato del lustro, che conferisce un tono di staticità emotiva e di raffinatezza, e la quiete profondità dell’azzurro, concorrono ad arricchire la tenue tavolozza della rappresentazione; e la nitida esaltazione della linea, a scapito del modellato e della prospettiva, orientano questo tipo di produzione verso valori decorativi che interpretano perfettamente un’ispirazione prevalentemente “gentile” e non “eroica”. La maggior componente strutturale di queste opere sembra essere, quindi, un fermo equilibrio tra la solidità della forma e l’ornamentazione, ispirata ai più pacati e composti aspetti del Rinascimento. I grandi piatti cinquecenteschi di Deruta sono prodotti già in origine non per un uso pratico ma per essere appesi in bella vista. Alla sua origine sta l’incontro tra la produzione coloristica ispano-moresca, e l’iconografia rinascimentale, prevalentemente ispirata alla pittura umbra, con modelli derivati ad esempio dal Perugino e dal Pinturicchio. I ceramisti derutesi possedevano un ricco repertorio di cartoni, e molte raffigurazioni vennero adattate e ripetute, talvolta in maniera piuttosto conservatrice; ma il risultato appare quasi sempre coerente con l’alta qualità decorativa di questo tipo di produzione. (Riferimenti BIB: 00000152, 00000182)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800687734
- NUMERO D'INVENTARIO Museo Nazionale di Ravenna RCE 1855
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Ravenna Ferrara Forli'-Cesena e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 1974
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2013
2015
- ISCRIZIONI nel recto, nel cavo, entro cartiglio, a sinistra - La vita el fine el di loda la sera ischu (ra) - a pennello - italiano
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
scheda catalografica (1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0