Achille trascina il corpo di Ettore intorno alle mura di Troia
dipinto,
1812 - 1814
Borghesi Giovanni Battista (1790/ 1846)
1790/ 1846
Dipinto, pittura ad olio e tempera su intonaco staccato e trasportato su tela e faesite, rappresenta una scena di battaglia. Fa parte di un ciclo composto da 13 pannelli
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 159 cm
Larghezza: 241 cm
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ATTRIBUZIONI
Borghesi Giovanni Battista (1790/ 1846): pittore
- LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto rappresenta una scena di battaglia: in primo piano un soldato sul cocchio trascina un corpo mentre una figura alata femminile lo incorona di alloro, alla presenza di un altro soldato esultante a cavallo, di alcune donne che si disperano e di altri soldati visibili in secondo piano; sullo sfondo a sinistra una grande città, a destra delle navi. Rappresenta l’episodio tratto dal XXII libro dell’Iliade in cui Achille, dopo aver ucciso Ettore, ne trascina il corpo senza vita con il cocchio attorno alle mura di Troia. La scena, molto complessa, è risolta con qualche squilibrio compositivo da parte del pittore: in primo piano Achille incoronato da una Fama volante, fa partire il cocchio a cui è legato il cadavere di Ettore e con lui è un altro soldato a cavallo; in secondo piano, sproporzionati rispetto alle figure principali, sono visibili diversi gruppi di soldati, quelli greci in festa, i troiani disperati; ma le figure che stonano maggiormente nella scena sono quelle di Andromaca, ritratta mentre sviene e di altre due donne che la sostengono, inserite in una posizione incongrua e ritratte con espressioni troppo caricate e patetiche; sullo sfondo Borghesi inserisce senza troppa convinzione il panorama di Troia con le mura e gli alti e imponenti edifici, mentre sulla destra sono visibili le prue delle navi greche. Il dipinto appartiene ad un ciclo di tredici pannelli, tutti originariamente dipinti su intonaco e poi strappati e trasportati su diversi supporti, prima tela e poi faesite. Il ciclo era stato dipinto da Giovan Battista Borghesi nel 1812-1814 nella casa parmigiana dello zio Pietro Borghesi. Era in una sala, non sappiamo a quale funzione era adibita, perché è difficile ricavarlo dai soggetti della decorazione; i pannelli sono infatti tutti di soggetto mitologico, ma non legati tra loro: “Achille che trascina il corpo di Ettore”, “La fuga delle Vestali”, “Perseo e Minerva”, “Ganimede”, “Leda”, due coppie di putti e sei nudi maschili e femminili. Noto fin dall'Ottocento, il ciclo è stato nominato e datato 1812 da Tommaso Gasparotti in un suo scritto relativo al Borghesi; Enrico Scarabelli Zunti lo ha invece riferito al 1814, mentre Giovan Battista Jannelli ne ha riportato la collocazione e una successiva replica in casa Marianelli in strada San Michele. Come sottolineato da Godi e Mingardi (1997), questi dipinti sono un prezioso esempio della primissima attività del Borghesi. Il ciclo si può considerare una delle sue prime prove autonome e consente di conoscere il suo primo stile fortemente legato ad esempi neoclassici, francesi ma anche italiani (si pensi alle opere di Andrea Appiani e Pietro Benvenuti), ma soprattutto già improntato ai modelli cinquecenteschi locali e non solo: più che Correggio, comunque presente e che diventerà nel corso del tempo un punto di riferimento importante per Borghesi, il richiamo è qui a Parmigianino, evidente nelle figure dei nudi a monocromo dalle forme slanciate e serpenti nate, e al Giulio Romano di Palazzo del Te. Demolito il palazzo nel 1951, le pitture sono state salvate, grazie all'interessamento di Giovanni Copertini (Parma per l’arte, 1951, III, p. 154), da un collezionista privato. Rimaste sul mercato antiquario fino al 1997, sono state poi acquistate dalla Fondazione Cariparma ad un’asta di Finarte (Milano, 23 ottobre 1997) e collocate in modo da ricostruire l’ambiente originario
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800682348-1
- NUMERO D'INVENTARIO F 1803
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 2020
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0