Rosa Mystica N. 1. dipinto monocromo
dipinto dipinto monocromo,
ca 2000 - ca 2000
Simpson David (attribuito)
Pasadena, 1928
Dipinto monocromo ad acrilico su tela con una materia imbevuta di titanio biossido e di particelle di mica, pigmenti che creano degli effetti ottici simili a quelli dell’iridescenza
- OGGETTO dipinto dipinto monocromo
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MISURE
Altezza: 267 cm
Larghezza: 234,5 cm
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ATTRIBUZIONI
Simpson David (attribuito): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale di Sassuolo, Camera della Musica
- LOCALIZZAZIONE GALLERIE ESTENSI
- INDIRIZZO Largo Porta Sant’Agostino, 337 - 41121 MODENA, Modena (MO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE David Simpson, nella Camera della Musica del palazzo Ducale di Sassuolo, ha realizzato un intervento site specific il cui titolo, Rosa Mystica, sembra adombrare la delicatezza con cui l’artista ha interagito con gli spazi. Cinque le opere su tela che sono state incastonate negli alloggiamenti delle antiche cornici seicentesche: Rosa Mystica N. 1 – N. 2 – N. 3 – N. 4 – N. 5. I dipinti di David Simpson furono inseriti nella mostra intitolata «Monochromatic Light» (settembre 2001-settembre 2002) curata da Filippo Trevisani, all’epoca soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico di Modena e Reggio Emilia. Da allora queste e altre opere della citata rassegna, sono rimaste collocate, anche a seguito della donazione del collezionista Giuseppe Panza di Biumo, nell’appartamento dorato e stuccato. Davanti al riguardante si mostrano cinque tele monocrome dotate di cangiantismi, di riflessi e di trasparenze che creano superfici cromatiche fortemente reattive alla luce circostante, dipinti che specchiano la luce che spiove dalle finestre e generano chiarori di albe musicali, quasi ad intessere un rinnovato dialogo con Jean Boulanger e la sua allegoria che sovrasta la Camera. La sequenza prende avvio da Rosa Mystica N. 1 con quattro opere che ai quattro angoli della stanza si caratterizzano per i metallici cangiantismi supportati da un’algida dominante grigio violacea. L’ultima opera, Rosa Mystica N. 5, è un monocromo dai delicati toni rosati collocato nella cornice sopra il caminetto. Con David Simpson ci inoltriamo lungo i sentieri della post-painterly abstraction. L’artista sembra qui realizzare una sorta di interrogazione ultimativa al processo tecnico e al linguaggio figurativo, una interrogazione che presuppone la necessità di fare chiarezza sul sentimento estetico. Nasce così un procedere artistico che si allontana e supera gli orizzonti oramai stanchi dell’espressionismo astratto. Dopo le tendenze fortemente dissolutorie e caratterizzate da una dimensione concettuale, a cavaliere tra anni Cinquanta e Sessanta, nasce una fase in cui le opere non vogliono annullare la pittura quanto recuperarne la sostanza primaria fatta di superfici, campi, struttura e impasti cromatici. Simpson, che appartiene alla generazione che si interroga su tali tematiche, elabora, nello specifico, una pittura scrupolosamente condotta con una scrittura apparentemente semplice ed essenziale. La sua opera si interroga sull’essenza della pittura, sul suo essere materia mentale e pensiero. È così che sulla tela e nei colori si manifesta il problema dello snodo disciplinare centrale, per tradizione secolare, dell’artistico. Nella «Camera della Musica» incontriamo l’essenza di un’arte, la post-painterly abstraction appunto, che nasce nel 1964, al museo d’arte di Los Angeles, grazie all’intuizione critica di Clement Greenberg. Il radicalismo della monocromia di Simpson si mostra, nella successione delle cinque tele, in una fase matura quando l’artista adopera per i suoi dipinti una pittura acrilica con delle proprietà interferenziali. La materia è imbevuta di titanio biossido e di particelle di mica e questi pigmenti particolarissimi creano degli effetti ottici simili a quelli dell’iridescenza. Se si osservano le sue superfici da una certa angolatura della Camera si ricevono una serie di silenti riflessi variabili ma se si cambia posizione il piano dell’immagine muta. Ovviamente i cambiamenti della luce si inseriscono nella dinamica della percezione e il colore, anche per la scelta anti illusionistica, si trasforma in sostanza stessa della visione, in quanto impasto di materia e luce
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800676939
- NUMERO D'INVENTARIO Inventario R.C.G.E. n. 17850
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Sassuolo - Gallerie Estensi
- ENTE SCHEDATORE Palazzo Ducale di Sassuolo - Gallerie Estensi
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0