paesaggio fluviale
stampa controfondata di invenzione,
ca 1754 - 1791
Pichler Giovanni (1734/ 1791)
1734/ 1791
Paesaggi: riva di fiume. Piante: alberi. Figure: due figure maschili. Animali: buoi
- OGGETTO stampa controfondata di invenzione
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MATERIA E TECNICA
carta/ acquaforte
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ATTRIBUZIONI
Pichler Giovanni (1734/ 1791): incisore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale di Parma
- LOCALIZZAZIONE Palazzo della Pilotta
- INDIRIZZO Piazzale Pilotta, 13A, Parma (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE In "La R. Galleria di Parma" di Corrado Ricci del 1896, al numero d'inventario 936-3 si legge: "tre prove litografiche ed una incisione in rame. Donate dal sig. Giuseppe Pizzamiglio nel 1880; l'incisione è segnata alla lettera d) dove si aggiunge: "Paesaggio: alberi in riva a un fiume. Segnata: "Io. Pickler inv. et sc.". Giovanni Pichler appartiene ad una celebre famiglia di incisori di pietre dure, originaria di Bolzano. Giovanni era l’incisore più celebre e influente dell’epoca (seconda metà secolo XVIII), lo si comprende dal fatto che alcuni artisti firmavano le loro opere Pichler per facilitarne la vendita. Nato a Napoli, visse ed esercitò la sua arte a Roma, e per un certo periodo anche a Milano. Era riconosciuto come artista di grande talento, ricevette moltissime commissioni. I soggetti raffigurati nelle gemme erano vari, spesso realizzava veri e propri ritratti, duplicava monumenti antichi o riproduceva gemme classiche, oppure inventava nuovi contenuti. Dimostrò grande perizia nell’imitare l’antico, tanto da non distinguere le sue opere da quelle classiche. Era anche un esperto disegnatore e pittore, realizzava lui stesso le immagini da rappresentare sulle gemme, per essere libero di inventare e comporre qualunque soggetto. Gran parte della sua produzione è composta da disegni, alcuni di questi li usava come modelli base per incidere i ritratti; erano soprattutto profili che disegnava dal vivo per poi intagliarli nella pietra. I disegni di profili erano molto richiesti, entrarono a far parte di collezioni private. Un certo numero di disegni arrivarono anche a Parma. I fogli conservati nella Galleria Nazionale furono donati da Giuseppe Pizzamiglio di Bologna, nel 1880. Giuseppe era uno dei discendenti di Vittoria, figlia del Pichler, che si legò in matrimonio con la famiglia Pizzamiglio. Gli studi di Parma sono composti da 3 disegni: una testa di giovanetto a matita rossa su carta bianca (inv. 936/1); un Cupido che affila un dardo, a lapis su carta bianca (inv. 936/2); una Madonna col Bambino addormentato fra le braccia, realizzato a penna e toccato a matita rossa su carta bianca (inv. 936/3). Durante la sua attività imparò anche l’arte incisoria. Nel 1791 pubblicò una prima parte delle sue opere a stampa, circa 40 fogli, doveva pubblicarne altrettanti, ma morì prima. Di quest’ultima serie forse lasciò dodici rami finiti e i disegni preparatori. Tra queste prove a incisione si inserisce anche questa piccola acquaforte, donata sempre da Giuseppe Pizzamiglio nel 1880. E’ un paesaggino con alberi in riva a un fiume, l’opera è firmata. Nella Galleria sono conservate anche 3 litografie raffiguranti genietti (inv. 936/5, inv. 936/5, inv. 936/6)
- TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800636332
- NUMERO D'INVENTARIO 936-7
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI recto, in basso a destra - Io. Pichler inv. et sc - a matita -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0