Sacra Famiglia con San Giovannino
disegno,
(?) 1700 - (?) 1799
Schedoni Bartolomeo (1578/ 1615)
1578/ 1615
Disegno a penna e acquerello, con tracce di matita nera, su carta bianca. Il foglio è conservato all'interno di una cornice con passe-partout. Rappresenta la Madonna, sulla sinistra, con lo sguardo rivolto verso il basso, mentre sorregge il Bambino abbracciato a San Giovannino (entrambi al centro del foglio). A destra è appena visibile il profilo di San Giuseppe, con una mano poggiata sul bastone, mentre concentra lo sguardo sui due fanciulli
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta bianca/ acquerellatura
carta bianca/ matita nera
carta bianca/ penna
- AMBITO CULTURALE Ambito Emiliano
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ATTRIBUZIONI
Schedoni Bartolomeo (1578/ 1615): inventore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale di Parma
- LOCALIZZAZIONE Palazzo della Pilotta
- INDIRIZZO Piazzale Pilotta, 13A, Parma (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'Inventario generale corrente, manoscritto del 1938-39 e anni seguenti, conservato presso la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Parma e Piacenza, il disegno è indicato come "Madonna col figlio e i SS. Giuseppe e Giovannino", in buono stato di conservazione. Il disegno fu donato alla Pinacoteca nel 1879, tramite lascito testamento da Michele Lopez. Inventariata come opera di Giulio Cesare Amidano, lo stesso Corrado Ricci la assegna all’Amidani. L’attribuzione rimase la stessa per lungo tempo, solo Alberto Crispo considerò il disegno una tarda derivazione da un noto dipinto di Bartolomeo Schedoni, attualmente conservato nella collezione Molinari Pradelli a Marano di Castenaso. Già qualche decennio prima, Evelina Borea stabilì che il disegno doveva essere stato realizzato direttamente dallo Schedoni, ipotesi confermata da Elisabetta Sambo (in: “La raccolta Molinari”, 1984, p. 98 e in: “Barocco italiano”, 1995, p. 142) e da Cecchinelli/Dallasta. Ancora oggi è difficile attribuire con certezza questo disegno, sicuramente il dipinto della collezione Molinari Pradelli è opera di Bartolomeo Schedoni. Ne esistono diverse repliche, tra queste una è agli Uffizi di Firenze (inv. n. 1388) e un’altra è al Musée Granet di Aix-en-Provence, la loro qualità farebbe pensare che siano state realizzate entrambe dallo stesso artista modenese. Recentemente Angelo Loda (2007, p. 109) mette in dubbio le varie attribuzioni del disegno in questione. Per lo storico non può essere ricondotto nè allo Schedoni, poiché la qualità esecutiva non è paragonabile alle doti grafiche dell’artista, nè all’Amidano, del quale non esistono esemplari certi. In questo caso Loda ipotizza che sia una replica di mano settecentesca di un prototipo dello Schedoni. Tra le varie repliche, Negro/Roio (cfr. NegroE./ Roio N., “Bartolomeo Schedoni (1578-1615), 2000, p. 111) suggeriscono come archetipo un quadro appartenente alla collezione del parmigiano Giovan Simone Boscoli
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800636313
- NUMERO D'INVENTARIO 929
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI recto, in basso a sinistra - 929 - a matita -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0