modulo proporzionale maschile

disegno, post 1527 - ante 1540

Disegno a penna e inchiostro bruno su carta vergata grigia. Rappresenta una figura maschile in piedi, priva di braccia, segnata lungo la figura e al fianco da moduli proporzionali che la dividono in tre parti e in parti più piccole. A destra del modello un abbozzo per una seconda posizione della gamba sinistra del modello. Il disegno è incorniciato da un filetto dorato, incollato su cartoncino e attualmente montato in cornice; è dunque impossibile verificarne il verso

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta grigia/ bistro
    carta grigia/ penna
  • ATTRIBUZIONI Mazzola Francesco Detto Parmigianino (1503/ 1540): disegnatore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale di Parma
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo della Pilotta
  • INDIRIZZO Piazzale Pilotta 13 A, Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il disegno faceva parte della collezione di Stefano Sanvitale poi dei conti Luigi e Giovanni Sanvitale che lo vendettero, nel 1834, all'Accademia di Belle Arti e in seguito nella Galleria Nazionale. Riconosciuto come “studio misurato per le proporzioni del corpo umano” dal Ricci, come “Figura d’uomo che ha servito a marcare le proporzioni delle diverse parti del corpo umano” nell’Inventario Sanvitale (n. 29) e semplicemente come “Uomo nudo” nell’inventario generale corrente della Pinacoteca, è indicato come “modulo proporzionale maschile” nella bibliografia più recente che lo colloca, cronologicamente, fra il periodo bolognese e il secondo periodo parmense, quindi dopo la parentesi romana. La proporzione studiata dall'artista, come indica la scritta autografa latina, si basa sulla divisione in tre parti fino al collo, ciascuna delle quali ulteriormente suddivisa ancora in tre parti: dal piede al ginocchio, dal ginocchio all'ombelico e da questo al collo. Parmigianino utilizza il modulo proporzionale per rappresentare la figura umana, evidenziando uno studio analogo ai sistemi proporzionali sperimentati da altri grandi artisti del Rinascimento quali Dürer, Leonardo, Michelangelo, ma con una forzatura nell’allungamento della figura che raggiunge le dieci teste, mentre negli studi “vitruviani” sono le canoniche sette teste ad essere modulo proporzionale per la costruzione dell’uomo adulto. Nel foglio sono proposte due pose: una principale. statica, frontale a gambe leggermente incrociate; l'altra, come alternativa alla prima, appena abbozzata, a gambe divaricate. Entrambe mostrano una posa sinuosa, secondo quell’idea di figura serpentinata che sostituì, nell’ideale di bellezza della Maniera, l’equilibrio delle parti contrapposte intorno ad un asse centrale verticale che aveva caratterizzato gli studi sulla figura umana classici e poi, di conseguenza, rinascimentali. Considerato dal Popham del periodo bolognese o secondo parmense, il disegno è stato in seguito collocato da Gnann nel periodo romano, per il parallelo stilistico con altri due fogli a Windsor (Cat 321) e agli Uffizi (Cat 435, recto) contenenti studi simili ma senza le misure annotate. Ne esiste anche una copia in una collezione privata di Budapest (Fenyö, 1969). Per quanto riguarda la collezione parmense invece il parallelo più prossimo è il foglio 510-7, anch’esso proveniente dalla collezione Sanvitale, che parimenti illustra la figura umana maschile in piedi, con indicazioni della scansione del corpo in dieci teste, e con annotazioni a margine che però, purtroppo, sono ad oggi illeggibili
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800636210
  • NUMERO D'INVENTARIO 510-4
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza
  • ISCRIZIONI in alto a destra - partes tres/ usq[ue] ad medium coli - Mazzola Francesco Detto Parmigianino - corsivo - a penna - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Mazzola Francesco Detto Parmigianino (1503/ 1540)

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'