Storia di Paride
Cassettina di forma parallelepipeda con coperchio appena rialzato da un elemento in forma di piramide tronca. L'apparato ornamentale si dispiega, come di consueto, mediante una serie di fasce decorative che sottolineano tutte le partizioni orizzontali dell'oggetto. Oltra la serie principale di placchette maggiori disposte lungo i lati dei cofanetti, e quella secondaria di listelli convessi sul coperchio, si alternano cornici modanate in osso, strisce di intarsi lavorate alla certosina, motivi di dentelli triangolari in osso e corno. La sommità del coperchio è piatta, e un anello di bronzo è infisso sulla superficie rettangolare intarsiata. Le placchette figurate disposte sui lati del cofanetto sono tutte rifinite in alto da un bordo decorativo di merli; quelle angolari hanno la forma di pilastro scanalato. La vicenda illustrata è quella della giovinezza di Paride, ma il racconto si dispiega in maniera disordinata. Disposti orizzontalmente sul coperchio sono raffigurati geni ignudi alati, che si affrontano a coppie, reggendo ghirlande sui lati lunghi e pomi su quelli corti
- OGGETTO cofanetto
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MATERIA E TECNICA
osso colorato
CORNO
METALLO
- AMBITO CULTURALE Bottega Italia Settentrionale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di Ravenna
- LOCALIZZAZIONE Monastero benedettino di San Vitale (ex)
- INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La storia inizia su uno dei due lati lunghi, quello sovrastato dalla serratura, con le figure del re Priamo e della regina Ecuba, e con la consegna del bambino, destinato ad essere soppresso, a un pastore che lo porta a sua moglie nella capanna. Il lato breve che segue mostra la vita familiare ed agreste del fanciullo, che si esercita con l'arco; si vede poi una prima rappresentazione del famoso giudizio, con Paride su un trono e le tre dee vestite di fronte a lui. Alquanto disordinate sono le scenette sul secondo lato lungo, con numerose rappresentazioni di vita marina: Paride che cavalca un pesce, che getta le reti in mare, sirene con la doppia coda; è incerto se queste immagini alludano ai viaggi per mare degli eroi greci. Su questo lato compaiono anche le tre dee ignude, e una scena che si potrebbe interpretare come il ratto di Elena. L'ultima faccia infine comprende altre raffigurazioni di vita marina e di nuovo Paride giudice, con in mano il pomo della discordia. Se l'inizio del racconto segue un filo logico, nella seconda parte è evidente che le placchette siano state accostate a tema, senza curarsi dello svolgimento della narrazione. La redazione originale della leggenda infatti è alterata da elementi nuovi ed estranei, come ad esempio numerose scene di vita marina. Il racconto si dispiega in maniera disordinata, ma l'ingenuità della narrazione dà luogo a toni favolistici. Questo esemplare appartiene a un ristretto numero di cofanetti - già elencati da Merlini - tutti dedicati alla storia di Paride. Si tratta di una produzione ben distinta da quella embriacesca, in cui si riscontra una grande omogeneità iconografica e stilistica, tanto che è difficile distinguere più di una mano. L'esemplare di Ravenna è quello più grossolano. Complessivamente le figure sono tracciate in maniera piuttosto dura e sommaria, e la qualità dell'intaglio non è paragonabile all'eleganza delle realizzazioni embriacesche. Tuttavia l'impianto decorativo non perde la sua efficacia. La serie è caratterizzata anche da alcune particolarità: intarsi molto meno fini rispetto alle botteghe precedenti, gusto per vistosi motivi di alternanza a contrasti coloristici Ma il particolare che più caratterizza questa produzione è lo stile secco della raffigurazione, fortemente inciso, con uso del graffito che dà il nome alla bottega, denominata da Merlini "Bottega a tratteggi". Questo tipo di trattamento del fondo "graffito" trova pochi confronti nell'ambito delle realizzazioni in osso e avorio. Il parallelo più interessante è con la ceramica rinascimentale "graffita" veneto-ferrarese, zona in cui è stata ipotizzata l'origine della Bottega. Per quanto riguarda la datazione, elementi relativi ai materiali lignei emersi durante lo smontaggio per il restauro hanno permesso di restringere il periodo di produzione al secondo quarto del XV secolo
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800635545
- NUMERO D'INVENTARIO Museo Nazionale di Ravenna RCE 1048
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 1981
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2016
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
scheda catalografica (1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0