Ritratto di Luigi Spallanzani

dipinto, 1873 - 1873

Ritratto di ecclesiastico in abito talare, seduto su una poltrona con braccioli, volto di tre quarti verso sinistra. All'estrema sinistra del dipinto un tavolino con un libro aperto su un leggio e altri libri appoggiati. In cornice interamente dorata a porporina

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 121 cm
    Larghezza: 91 cm
  • ATTRIBUZIONI Malatesta Adeodato (1806/ 1891): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Collegio S. Carlo
  • INDIRIZZO Via S. Carlo, 5, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto raffigura Luigi Spallanzani, nato a Reggio nel 1815. Personalità di spessore, si era laureato in Teologia a Roma e aveva insegnato nei seminari di Finale Emilia (provincia di Modena), del quale fu anche economo e per un certo tempo Rettore, e di Correggio finché il duca Francesco IV non lo chiamò come Rettore del Collegio San Carlo di Modena chiedendogli esplicitamente un piano di riforma per ottenere un concorso maggiore di alunni. In quegli anni il numero dei convittori era diminuito a causa dei cambiamenti politici che avevano nuociuto alla classe dirigente dell’epoca e Spallanzani si impegnò per la riduzione della retta dei collegiali e per il ripristino dell’accademia scientifico-letteraria che, tuttavia, durò solo 4 anni. Fra le altre riforme Spallanzani propose, insieme agli amministratori, che venissero ammessi non più solo i nobili, ma anche quei cittadini che venissero giudicati degni: questa riforma fu difficile da accettare in un primo momento, passò poi solo nel 1853 ma fu illusoria, perché il duca si riservò il diritto di selezionare gli alunni fondamentalmente in base alle opinioni politiche delle famiglie di provenienza. Durante il suo incarico fu testimone e in parte attore della transizione del Collegio dal protettorato estense al Regno di Sardegna, a cui prestò giuramento nel 1859. Su iniziativa di Spallanzani si ricostituì il perduto Gabinetto di Fisica sperimentale, ceduto negli anni Settanta del Settecento all’Università e ricostituito nel 1861-62 con decine di strumenti. Si fece portavoce dell’inserimento della ginnastica nel programma di studi sostituendo la danza, fortemente legata alle arti cavalleresche, e adeguando anche in questo caso la disciplina del movimento fisico ad una platea più ampia e meno socialmente connotata. Nelle sue funzioni di rettore fu affiancato da due cittadini, Giuseppe Campori e Francesco Carbonieri, i quali lo supportarono nel passaggio al nuovo ordine, meno traumatico rispetto alle turbolenze della fine del XVIII secolo; a Campori e Carbonieri successe poi don Gaetano Simonini che affiancò Spallanzani per più di 20 anni, fino alla morte, e ne rilevò l’ufficio di rettore. Il nome di Luigi Spallanzani è legato alla decorazione della cappella del Collegio, della quale furono incaricati l'architetto Cesare Costa e i pittori Malatesta, Manzini, Venturi: se ne vedano le schede corrispondenti. Il ritratto in esame, pur definito "opera accademica e compassata della tarda attività dell'artista, quasi coeva alla decorazione della cappella del Collegio" esprime, pur nella convenzionalità della posa, una tecnica e una capacità compositiva di qualità. Memore forse della giovanile passione per le luci bianche dell'arte nordica, Malatesta qui produce un saggio che ricorda il precoce adeguamento alla tecnica fotografica, alla quale guardò fin dalla fine degli anni Cinquanta: era arrivato, nei primi anni Sessanta, ad ideare una tecnica ibrida che gli permetteva di impressionare la tela o la tavola con una immagine fotografica che andava poi rifinendo ad olio (Martinelli Braglia in Adeodato Malatesta... 1998, p. 63). Non proseguì poi con questi esperimenti ibridi ma mantenne una familiarità con la fotografia che gli avrebbe agevolato la traduzione pittorica di soggetti vari, specialmente dei ritratti, e che è documentata per questo ritratto "desunto da una fotografia", secondo quanto testimonia una fonte poco successiva. Malatesta ricevette la commissione per il ritratto di Luigi Spallanzani nel corso del 1873 e il saldo del pagamento l'anno successivo; il ritratto fu esposto per la prima volta il 10 novembre in occasione della distribuzione dei premi agli alunni del Collegio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800438732
  • NUMERO D'INVENTARIO 0285
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Fondazione Collegio San Carlo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1975
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
  • ISCRIZIONI sul tavolo - Adeodato Malatesta fece 1873 - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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