Figura femminile in costume. figura femminile
disegno,
(?) 1700 - (?) 1724
Bolognini Giacomo (attribuito)
1664/ 1737
Figura femminile vista frontalmente, in piedi; con la mano destra si tiene, in alto, il mantello, mentre con l'altra si tiene il mantello in basso
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ matita
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ATTRIBUZIONI
Bolognini Giacomo (attribuito)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Coccapani
- INDIRIZZO corso Vittorio Emanuele II, 59, Modena (MO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Documentazione archivio ufficio catalogo (scheda non firmata ne data). "Il disegno in esame e quello inventariato al numero precedente (inv. 7365) sono entrati a far parte della raccolta della Galleria Estense grazie al lascito Campori. Entrambi i fogli presentano lo studio per una figura femminile stante, ripresa frontalmente e di profilo, agghindata con vesti preziose, elaborate acconciature e copricapi piumati. Le prove grafiche, eseguite a matita rossa con tracce di biacca ossidata, mostrano un grado di finitezza e una sorvegliata, calligrafica conduzione, caratteri che hanno indotto a cercarne l'autore in ambito bolognese. Il Ruggeri (1972) le ha pubblicate accostandole ai modi di Giuseppe Marchesi detto il Sansone (1699-1771), personalità artistica spesso confusa con quella di Ercole Graziani (1688-1765), sotto il cui nome i fogli erano entrati all'Estense (sui pittori citati cfr. R. Roli, 'Pittura bolognese 1650-1800. Dal cignani ai Gandolfi', Bologna 1977). In seguito, ancora Ruggeri (1976) ritornato su argomenti di settecento bolognese, spostava la partenità dei disegni in favore di Francesco Monti, legandoli in particolare ad un dipinto di problematica attribuzione, il 'Ratto di Elena' (già in collezione Campi a Bologna, l'attuale ubicazione è sconosciuta); la proposta di assicurare il dipinto Monti veniva poi accreditata da Roli (op. cit., 1977)nel suo vasto e approfondito studio sulla pittura bolognese della seconda metà del Seicento e del Settecento. La fisionomia del Monti, accresciuta a dismisura da apporti recati da personalità minori cresciutagli a latere, veniva rivista dallo studio del Roli (1988)che suggeriva per i fogli dell'Estense la mano di Giuseppe Varotti, lasciando in sospeso il giudizio sul dipinto già in collezione Campi. Sull'intera complessa vicenda è tornato di recente Mazza (1990) che ricostruisce e vaglia il ruolo, non ancora sufficientemente indagato, svolto dal pittore e accademinco clementino Giacomo Bolognini (1664-1737), al quale restituisce, giusti tratti di raffinata eleganza, il citato 'Ratto di Elena' e i due disegni dell'Estense, allo stesso dipinto ad evidenza correlati. L'intera ipotesi attributiva, sostenuta dalla ricostruzione dell'attività, dell'artista, che attende tuttavia ulteriori e circostanziate conoscenze, andrebbe pertanto ad illustrare in maniera esemplicativa le conquiste della tarda maturità del Bolognini in quanto solo sostenute dalla medesima impostazione e fattura che ritroviamo ad esempio nelle 'Storie di Servio Tullio in Palazzo Ghini a Cesena, la cui realizzazione si colloca tra il 1719 e il 1791". Il disegno è a matita rossa, rialzi di biacca in parte ossidata. Sul 'verso' in alto a destra etichetta rettangolare '7365'. Sulla cartellina 'Graziani'
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800437383
- NUMERO D'INVENTARIO 7366
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
- DATA DI COMPILAZIONE 2008
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI sul 'verso' in alto a sinistra - 'Lascito Campori 32' - a matita - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0