Punizione degli Avari. Giudizio Universale
disegno preparatorio,
post 1576 - ante 1579
Zuccari Federico (bottega)
1540-1541/ 1609
Scena infernale con in alto due figure mostruose in atto di tenere un libro (Libro delle anime impure). Sulla destra due diavoli buttano giù da una roccia dei dannati, uno dei quali ha appeso al collo un sacco (allusione al denaro), sotto altri due diavoli con i forconi tormentano altri dannati stesi a terra, più a sinistra una figura mostruosa insegue un uomo brandendo un sacco. Sullo sfondo altre figure in vari atteggiamenti
- OGGETTO disegno preparatorio
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MATERIA E TECNICA
carta/ penna/ inchiostro a pennello/ matita
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ATTRIBUZIONI
Zuccari Federico (bottega)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Giorgio Vasari
Federico Zuccari
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Estense
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Coccapani
- INDIRIZZO corso Vittorio Emanuele II, 59, Modena (MO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Documentazione archivio ufficio catalogo (scheda non firmata ne data). "Questo foglio è uno studio per una delle regioni dell'Inferno dominata da un peccato capitale dipinta a secco da Federico Zuccari nella cupola del Duomo a Firenze, tra il 1576 e il 1579. Il foglio è erroneamente riferito in inventario a Giorgio Vasari (Arezzo, 1511 - Firenze, 1574) il quale nel 1572, per ordine di Cosimo I de' Medici, aveva ricevuto l'incarico di affrescare la cupola lasciata poi incompiuta per la morte dell'artista avvenuta improvvisamente il 27 giugno 1574, dopo aver realizzato solo un terzo dell'opera con l'aiuto del pittore bolognese Lorenzo Sabatini. Vasari era stato affiancato da don Vincenzo Borghini per la scelta del tema iconografico. I contenuti da seguire erano quelli emersi dal Concilio di Trento, a Ciri Borghini ne aggiunse altri tratti dalla 'Commedia' di Dante, di cui era esperto conoscitore. Il testo grafico più vicino da seguire era quello dei mosaici del Battistero, organizzato in registri sovrapposti, ma Vasari, grande ammiratore di Michelangelo, trasse ispirazione anche dal Giudizio Universale della Sistina. Vasari, alla sua morte, lasciò all'opera del Duomo i disegni per i quattro settori della cupola rimasti bianchi e alcuni schizzi per la scena dell'Inferno. Francesco I de' Medici, che nel '74 era succeduto a Cosimo I, chiamò a concludere l'opera un artista urbinate, Federico Zuccari (Sant'Angelo in Vado, 1540/41 - Ancona, 1612) . Lo Zuccari, che ebbe come aiuti Stefano Pieri, Bartolomeo Carducci e il Passignano, importò a Firenze l'esperienza dei pittori-imprenditori romani, basata sulla scarsa qualità dell'esecuzione ma dai grandiosi effetti d'insieme. Abbandonò la pittura vasariana 'a fresco' per lavorare col metodo 'a secco' (più semplice ma più facilmente deperibile) e mutò i tipi fisici dei personaggi, i costumi, il linguaggio stilistico e la gamma pittorica. Il capolavoro della sua partecipazione alla cupola resta la cruda raffigurazione dell'Infemo, con i potenti diavoli ispirati agli affreschi di Luca Signorelli nel duomo di Orvieto, le anatomie senza pudore dei dannati, i gesti violenti e i bagliori rossi del sangue e del fuoco che ravvivano i colori cupi della composizione. Questo disegno, forse preparatorio, non finito, ne riproduce una scena. Si collega ad altri quattro fogli conservati in Galleria attribuiti a Federico Zuccari (nn. 1106,1107, 1108,1110)". Il disegno è a penna, matita nera e rossa, acquerellature di inchiostro bruno e rosa. Sul controfondo in basso a sinistra etichetta rettangolare '1109'. Per ulteriori notizie sulla serie vedi scheda n. 141
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800437329
- NUMERO D'INVENTARIO 1109
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
- DATA DI COMPILAZIONE 2008
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0