paramento liturgico, insieme - manifattura italiana (inizio sec. XVIII)

paramento liturgico, 1700 - 1710

Parato, composto da pianeta, stola, manipolo, velo di calice, borsa del corporale, in lampasso lanciato broccato. Fondo taffetas prodotto da un ordito e una trama di fondo di seta perla. Il disegno è descritto da una trama lanciata di seta verde e da trame broccate in sete policrome (rosa, rosa salmone, giallo cedro, azzurro, blu), in argento filato a fili doppi e semplici (anima di seta perla) e in argento riccio (anima di seta ondata perla). Tutte queste trame sono legate in diagonale 3 lega 1 da un ordito di legatura di seta perla. Disegno incompleto. Due grandi composizioni vegetali, una con piume di pavone, l'altra con frutto esotico simile ad un ananas, si dispongono in sequenza verticale sfalsate rispetto ad un terzo motivo vegetale con ramo fiorito ondulante e foglie seghettate. I motivi sono descritti in argento, rosa, salmone, cedro, verde, azzurro e blu su fondo argento. Gallone a telaio in argento filato e seta perla a decorazione geometrica. Fodera in taffetas verde

  • OGGETTO paramento liturgico
  • MATERIA E TECNICA filo di seta/ trama broccata
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Maria della Steccata
  • INDIRIZZO Strada Giuseppe Garibaldi, 5, Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Riconducibile alle sete con disegni "a pizzo" diffuse in Europa ad opera della Francia tra 1690 e 1730, il tessuto di questo parato appartiene alla fase iniziale e meno nota di questa produzione, più conosciuta invece, a partire dal 1720, per i suoi disegni a grandi trionfi vegetali costruiti su rigorosi assi di simmetria e incorniciati da nastri a pizzo (Thornton 1965, pp. 109-110). L'assenza di trine, qui sostituite da rami fioriti, la semplificazione della composizione decorativa ben spaziata nella distribuzione di pieni e di vuoti, la descrizione marcatamente stilizzata dei soggetti, convincono per un'assegnazione del tessuto, affine ad un frammento di lampasso conservato nel Museo di Modena ( Collezione Gandini 1985 n. 16), agli inizi del XVIII secolo. Le sete con motivi "a pizzo" di questo periodo presentano una complessa evoluzione decorativa non ancora ben indagata dalla critica e per certi aspetti controversa, che vede confluire e coesistere elementi diversi. La continuità della tradizione, espressa nelle composizioni vegetali di derivazione seicentesca, si confronta con una sperimentazione nuova dei disegni e dei colori, comune anche da altre tipologie tessili del periodo, le sete "bizarre", che prediligono l'introduzione di elementi ricercati e stravaganti, spesso derivati da improbabili repertori. Questo nuovo stile trova un riscontro diretto nell'esemplare parmense, nell'icasticità del suo disegno, semplice e sontuoso, nella presenza dominante di una botanica esotica amata a quell'epoca (i frutti oblunghi simili ad ananas) e nell'introduzione di soggetti inusitati, come le penne di pavone
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800405800
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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