Il coro ligneo occupa la parte terminale dell'abside principale. E' composto di 34 stalli, 20 nell'ordine superiore (destinato ai canonici), 14, di minori, in quello inferiore (destinato ai mansionari). Diciotto stalli superiori, nove per ogni parte presentano una doppia fila di intarsi: in alto formelle rettangolari con finte ante aperte a mostrare oggetti liturgici che affollano una serie di piccoli stipi. In basso decorazioni geometriche con rosoni. I due stalli capofila verso il centro presentano in basso il motivo di un vaso con tre garofani inserito in una cornice a losanghe e nel riquadro superiore una tarsia figurata con Sant'Agostino a sinistra e San Girolamo a destra. Le fiancate degli stalli dell'ordine superiore sono occupate da due iscrizioni relative alla realizzazione del coro e ai suoi restauri. Gli stalli dell'ordine inferiore, divisi fra loro da arcate intagliate di gusto tardogotico, presentano tarsie decorative più semplici con motivi geometrici e floreali
- OGGETTO stalli del coro
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ATTRIBUZIONI
Genesini Cristoforo Detto Cristoforo Canozzi Da Lendinara (notizie 1449-1488)
Genesini Lorenzo Detto Lorenzo Canozzi Da Lendinara (1425/ 1477)
- LOCALIZZAZIONE Modena (MO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La posizione e l'aspetto attuale del coro non corrispondono all'originale. Il coro fu realizzato dai fratelli lendinara. I lavori risalgono all'estate 1461 e terminano nel 1465, come ricorda l'iscrizione con i nomi degli autori. Sappiamo con certezza il coro fu rimaneggiato da Cristoforo tra il 1471 e il 1472. Sappiamo poi con certezza che il coro si trovava davanti all'altare maggiore, nella zona presbiteriale delimitata dalle colonnine. Il coro subì un fondamentale intervento di riadattamento tra il 1592 e il 1594. Quando l'intera zona absidale fu rifatta per volontà e opera dei Vescovi Canoni e Siligardi. Il coro venne tolto dal presbiterio e spostato nella zona absidale, dietro l'altare maggiore con conseguente rovesciamento e adattamento alla curvatura della zona terminale della chiesa. In questa occasione venne anche ampliato, inserendo al suo interno elementi presi da un secondo coro, più piccolo, eseguito da Cristoforo e dal figlio Bernardino tra il 1471 e il 1477 per la cripta di San Geminiano. Tali elementi erano già stati pesantemente restaurati nel 1537, a causa di un incendio e sono stati identificati con le quattro figure dei Dottori della Chiesa, due delle quali ancora oggi nel coro. Altri restauri furono operati nel 1732 da Nicolò Vandelli e da ignoti nel 1806, a questi si riferisce l'iscrizione sulla sinistra. Nel 1921 il coro subì un'ulteriore manomissione: fu infatti mutilato di tutte le parti che superavano il livello della semicolonna addossata alla testata absidale. Con le tarsie e gli intarsi rimasti vennero successivamente ricomposti i nuovi mobili attualmente sparsi in vari luoghi del Duomo, mentre una tarsia raffigurante un vaso di garofani si trova in sacrestia. L'ultimo intervento di restauro risale al 1972 ad opera di Otello Caprara. Anche se non è possibile dare un giudizio complessivo sul manufatto, visto lo stato nel quale il coro è giunto fino a noi, possiamo dire che il coro di Modena è il primo coro conosciuto a presentare il repertorio iconografico che diventò tipico di tutti quelli realizzati nei 100 anni successivi. Le due figure di Sant'Agostino e San Girolamo sono raffigurate in abiti ecclesiastici. Lo stato di conservazione del Sant'Agostino è mediocre
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800370208
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0