San Luigi Gonzaga

dipinto ca 1700 - ca 1749

Dipinto olio su tela entro una semplice cornice ovale dorata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Emiliano
  • LOCALIZZAZIONE Tizzano Val Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE S. Luigi è rappresentato nella maniera tradizionale, con l'abito bianco da chierico qui impreziosito da leggeri pizzi di foggia settecentesca, in adorazione del crocefisso e con gli attributi della corona e del giglio poggiati davanti a lui. La sua beatificazione avvenne 15 anni dopo la morte avvenuta nel 1591, e la canonizzazione nel 1726 ma il culto venne approvato già nel 1621 (cfr. R. Giorgi, 2002, p. 235). Nella devozione popolare, la sua immagine si ritrova , quasi come un santino o un medaglione, spesso racchiusa entro una cornice ovale. L'opera è stata in precedenza attribuita da L. Fornari (1971) ad un artista ignoto del primo Settecento, basandosi sulla Cronaca di D. Laurenti del 1714 dove esiste un riferimento ad un altare dedicato a S. Luigi, dove poteva essere collocato questo quadro.Si ha notizia diretta di questo dipinto nella Cronaca manoscritta del 1804, conservata presso la chiesa, dove lo si dice collocato presso l'altare di S. Rocco. Nella relazione della visita pastorale Caselli (1806 - 1807), compare citato l'altare di S. Luigi Gonzaga e non più quello di S. Rocco. Ancora Vignali, riportando la Cronaca dei lavori (1951) riferisce che nel 1810 è "ricordato l'altare di S. Luigi Gonzaga, di cui rimane il quadro". Cirillo e Godi (1986) hanno attribuito l'opera a Gaetano Tedeschi che avrebbe realizzato il quadro alla fine del sec. XVIII, prima delle altre sue opere individuate nella chiesa. Tedeschi è ricordato dallo Scarabelli-Zunti (Manoscritto conservato presso SPSAD Parma, fine sec. XIX, carta 209) come alunno del Collegio Lalatta e chierico nel 1771, quindi canonico della Cattedrale. Morì nel 1821 (cfr. R. Lasagni, Dizionario biografico dei Parmigiani, Parma 1999, vol. IV, pp. 538-39).Se la datazione dell'opera, in base ai documenti, si mantenesse intorno alla fine del XVIII e inizi del XIX sec., si potrebbe forse accettare l'attribuzione a Tedeschi, ma oltre alla già citata Cronaca del Laurenti del 1714, dove si parla dell'altare ma non si fa cenno al quadro, c'è la visita pastorale Pettorelli del 1762-63 che riporta il "restauro dell'immagine di S. Luigi". Questa datazione esclude decisamente il nome di Tedeschi e riconduce l'opera, dando ragione alla Fornari, agli inizi del sec. XVIII, dato che nel 1762-63 se ne doveva già provvedere al restauro.Del quadro, colpiscono la leggerezza della tonachella di seta, l'incarnato pallido, il taglio allungato dell'occhio, gli accuratissimi pizzi e la posa quasi leziosa della mano che rivelano un'artista di scuola emiliana e pienamente immerso nella nuova grazia, molto affettata, del '700. Nonostante la convenzionalità del soggetto e dell'impostazione, egli riesce a mostrare personalità e capacità disegnativa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800369099
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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