Madonna con Bambino e angeli

rilievo, ante 1519 - 1549

La Madonna è raffigurata seduta, con due testine di cherubi ai lati del capo ed una protome angelica alla base della figura, in atto di tenere in grembo il Bambino, che regge nella mano sinistra il Libro aperto (alludente al Vangelo, o Legge della Nuova Alleanza), e di stringere nella destra un uovo, simbolo della Resurrezione. Alla Resurrezione di Cristo e ad una nuova vita trasfigurata allude implicitamente anche l'iscrizione celebrativa, tratta da un antico canto gregoriano in onore della Madonna, ed evocante la Pasqua

  • OGGETTO rilievo
  • AMBITO CULTURALE Ambito Carrarese
  • LOCALIZZAZIONE Corniglio (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La formella proviene dall'antico Monastero dei Servi di Maria attiguo all'Oratorio della B. V. del Rosario in Curatico, dove era innestata, secondo la tradizione orale, all'esterno, sul muro di cinta dell'edificio. L'edificazione del monastero, avviata in anni non discosti al 1501 (Guerra, 1998), era sicuramente già a buon punto nel 1519, quando una non meglio nota Giannina Ughetti lo nominava nel proprio testamento come suo erede universale. Agli stessi anni può essere ricondotta anche l'esecuzione della formella in oggetto, che la tradizione orale vuole coeva al monastero. L'ipotesi pare del resto trovare avallo negli stringenti rapporti che legano questo rilievo alle Pale marmoree della Chiesa parrocchiale di San Giacomo in Licciana (MS) e della Chiesa parrocchiale dei Santi Gervasio e Protasio in Virgoletta di Villafranca (MS), l' una datata 1494, l'altra riferibile agli ultimi decenni del sec. XV, dove la Madonna è presentata in trono, con il Bambino in grembo e un uovo nella destra. Entrambe le ancone marmoree sono attribuite a quello che per convenzione è stato definito "Maestro di Virgoletta", un artista ben presente in Lunigiana, esecutore di numerose commissioni (fra le quali l'Eterno Padre e il Crocifisso di Crespiano) e dunque protagonista, nella seconda metà del XV secolo, di un'importante stagione artistica del marmo. L'anonimo marmorino che esegue, presumibilmente entro la prima metà del sec. XVI, la formella in oggetto, doveva avere ben presente i modelli del Maestro di Virgoletta, ed in particolare la grande Pala di Licciana, da cui riprende, sia pure semplificandolo, anche il motivo degli angeli ai lati della Madonna e la protome angelica alla base del trono. Quanto all'iscrizione, che l'ignoto esecutore trascrive in un Latino alquanto approssimativo, è presumibilmente da ricondursi alla committenza degli stessi Padri Serviti di Curatico, trattandosi del primo verso di un'antifona mariana, "Regina coeli laetare. Alleluja!", cantata nel tempo pasquale ed ancora assai nota alla fine del XIX sec., tanto da essere riprodotta nel coro "Inneggiamo, il Signor non è morto" della "Cavalleria Rusticana" musicata da Pietro Mascagni su libretto di Targioni-Tozzetti G. e Menasci N
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800367642
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI bordo inferiore, in lieve aggetto - REGINA . CELI . LETARE - a solchi - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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