cassa d'organo - bottega italiana (sec. XIX)

cassa d'organo 1800 - 1899

Collocato in cantoria sopra la porta d'ingresso. Cassa lignea addossata al muro con fregi intagliati e con ridipintura a tempera

  • OGGETTO cassa d'organo
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ pittura a tempera
  • AMBITO CULTURALE Bottega Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Finale Emilia (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE II 2 maggio 1569 la Comunità di Finale Bnilia deliberò di far fabbricare un organo per la chiesa maggiore della città; due anni dopo risultava stipulato il relativo contratto con 1'organare Giovanni Cipri. Contemporaneamente alcuni benefattori si esibivano di finanziare la pittura e la doratura della cassa dello strumento. Di questo strumento non sono note le caratteristiche; lo storico locale Frassoni lasciò scritto che l'organo iniziò a suonare nel 1573. Successivamente noti organar! come Giulio Fagliar ini, Antonio Colonna e Prospero Vasti vengono proposti o interprellati per imprecisati restauri all'organo, ma occorre giungere a Domenico Traeri per avere le prime specifiche notizie di lavori. Il Traeri infatti nel 1718 abbassa di un semitono il corista, rifa i mantici in in numero di quattro e rinnova la pedaliera e la tastiera, ampliandone l'estensione verso il grave con l'aggiunta del Mi-Re-Ut . Attraverso sue lettere del 1727 e del 1730 si apprende inoltre che l'organo era dotato di un registro di "Pive", verosimilmente un registro ad ancia a tuba corta, posto fuori dal somiere maestro "in cassetta". Quest'ultimo registro sarà rifatto, unitamente ai somieri ed alla tastiera, in un notevole restauro operato nel 1746 dal bolognese Domenico Violi; in questa circostanza viene specificato l'ampliamento della tastiera di sei tasti verso l'acuto, probabilmente dal Sol diesis al Do con Fa diesis , tenendo conto che Domenico Traeri nel 1718 aveva rifatto la tastiera fino al Sol . Tuttavia pare che il lavoro del Violi non riuscisse a regola d'arte e in conseguenza di ciò nel 1751 Agostino Traeri, interpellato per un preventivo, giudicò necessario il rifacimento di buona parte di quanto operato dal Violi. Nel 1772 toccò al bolognese Antonio Pilotti modificare il prospetto della cassa e probabilmente cambiare la collocazione all'interno della chiesa dello strumento. Ricordiamo ancora un rifacimento eseguito nel 1856 dal lucchese Giuseppe Santarlasci, dopodiché, nel 1911, l'organo fu smontato e disperso ed entro la antica cassa lignea ne fu collocato uno nuovo a trasmissione pneumatica della ditta Vincenzo Mascioni di Cuvio (op. 301). Un piccolo organo usato di 4 registri e con cassa intagliata e dÌPmota di verde fu c°mprato nel 1867 dalla confraternita del SS. Sacramento (che officiava un oratorio confinante e comunicante con la chiesa Collegiata) dal l'organare Biagio Fortini di Reno Centese. Nel 1886 fu rivenduto ad altri
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800235788
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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