Madonna con Bambino con San Francesco d'Assisi, Sant'Antonio da Padova e altri personaggi
Nicchia a fondo piatto a centina ribassata. Al centro è la Madonna seduta, entro mandorla raggiata color giallo oro, e tiene il Bambino sulle ginocchia. La Madonna ed il Bambino rivolgono lo sguardo e le braccia ai due offerenti inginocchiati. La Madonna ha manto azzurro, ora bruno, soppannato di verde, su tunica rossa. Il Bambino ha abito rosso. La mandorla ha tracce di raggi e iridescenze esterne seghettate in color rosso vivo. Il fondo era azzurro, ora bruno scuro. Le figure dei Santi Francesco e Antonio hanno tuniche marrone scuro. L'offerente a sinistra, più anziano dell'altro, è il defunto, sulla cui tomba era l'affresco, ha veste ampia e berretta nera; quello a destra, più giovane, è il figlio del defunto e committente dell'opera; ha veste nera, berretta verde, risvolto giallo intorno al collarino dell'abito. Gli sguanci della nicchia sono dipinti; nell'archivolto è rimasta traccia di colore scuro e cerchi concentrici. Nella spalla destra, riquadrata in rosso su fondo nero, al centro, in bianco e nero, è la sigla notarile o simbolo di tabellionato entro cerchio. A sinistra riquadro rosso e tra racemi fogliati a monocromo pastella, cartiglio con iscrizione in nero a caratteri gotici, frammentaria. I colori per la lunga esposizione all'aperto sono scuriti ed alterati
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Alberti Antonio Di Guido Detto Antonio Da Ferrara (1390-1400/ 1442-1445)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico "Giulio Ferrari"
- LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Pio
- INDIRIZZO piazza dei Martiri, 68, Carpi (MO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'iscrizione frammentaria documenta che l'affresco era stato fatto eseguire sulla tomba del notaio ferrarese Giovanni Abbati dal figlio, raffigurato insieme al padre ai piedi della Madonna. L'affresco si trovava in origine all'esterno della chiesa della Sagra, sopra la porta laterale del fianco sud, verso l'area cimiteriale prospiciente il chiostro della canonica. I testi ottocenteschi locali sottolineavano l'importanza dell'opera per la presenza della data e ricordavano il buono stato di conservazione (Guaitoli 1865; Sammarini; Guida 1875; Franciosi 1877; Semper 1882; Sammarini 1888; Tirelli 1900). Una puntualizzazione critica è stata fatta da Ragghianti nel 1939-1940 (MOD. 50, chiesa della Sagra, scheda n. 5); lo studioso metteva in relazione questo dipinto con gli affreschi interni della Cappella di San Martino, assegnati già dalla critica ad Antonio Alberti, pittore ferrarese tardogotico. Questa proposta è stata poi accolta da Padovani (1975). L'affresco, quando era ancora nella sua collocazione originaria, fu consolidato e pulito (1949/ 1950), ma il degrado ha reso necessario lo strappo del dipinto ed il suo trasporto su tela (restauro 1970), ma della superficie pittorica è rimasta l'ombra sul supporto originale; le lacune sono state campite a neutro per dare unità tonale al dipinto. Garuti (in Opere arte1980) ha pubblicato l'opera dopo lo strappo ed il suo ricovero nel Museo Civico ed ha raccolta la bibliografia completa
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800233888
- NUMERO D'INVENTARIO A/ 398
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
- DATA DI COMPILAZIONE 1973
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI nel cartiglio - [---]IACET CIRCUMSPECTUS/ [---]VIR SER/ JOHANNES DE ABBATIBUS DE [---]NOT QUI ABUIT ANO [---]/ET HOC OPUS FIERI/[---] DOM. NOT. FERRARIENSIS/ [---] JOHANNES FILIUS/ [---]CCCCXXIIIJ DE MENSE NOVEMBRIS/ INDITIONE SECUNDA - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0