altare - a edicola - bottega piacentina (secondo quarto sec. XVII)
La mensa è sorretta da due pilastrini rastremati verso il basso, ed è fiancheggiata da due stemmi scolpiti. Il gradino, privo di tabernacolo, reca nel prospetto una targa dalla quale si dipartono due festoni di frutta, agganciati all'altra estremità, a borchie. L'alzata è caratterizzata da due colonne in marmo arancione con capitello corinzio bianco sovrapposte a due lesene con capitello analogo. La trabeazione è decorata con tre rilievi raffiguranti cherubini ad ali spiegate. Il frontone è a un timpano spezzato e mostra al centro una cimasa terminante a sua volta in frontone spezzato. Sulle due sezioni del frontone stanno seduti due angeli in stucco reggenti, l'uno una bilancia, l'altro una spada. Al centro dell'altare si apre una nicchia che contiene la statua del "Sacro Cuore", aggiunta evidentemente all'inizio del secolo in occasione della riedificazione dell'altare
- OGGETTO altare a edicola
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MATERIA E TECNICA
marmo/ intaglio/ intarsio/ levigatura/ modanatura/ sagomatura
- AMBITO CULTURALE Bottega Piacentina
- LOCALIZZAZIONE San Giorgio Piacentino (PC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Come ampiamente spiegato dalle due targhe, questo altare proviene dalla cattedrale di Piacenza, dalla quale fu rimosso come tanti altri arredi barocchi. Nel 1897, al tempo dei restauri "puristi" dello Scalabrini, venne quindi acquistato da Mons. Camillo Chiapperini, parroco di San Giorgio, che lo fece collocare nella chiesa nel 1903. Sicuramente in questa occasione venne sostituita la lapide sul frontone che reca oggi la dedicazione dell'altare al "Sacro Cuore" (in origine era dedicato ai diecimila martiri crocifissi). Allo stesso periodo dovrebbe quindi risalire anche la modesta statua posta nella nicchia. L'altare era stato fatto erigere nel duomo di Piacenza dal Vescovo A. Scappi in occasione della peste del 1630; lo stesso prelato venne sepolto presso l'altare, il secondo della navata destra (ancor oggi rimangono in duomo lapide e busto). Allo Scappi appartengono i due stemmi sulla base dell'altare poi riutilizzati per le iscrizioni dcumentarie. In origine l'altare ospitava un dipinto raffigurante "I diecimila martiri", oggi nella sagrestia superiore dei Canonici, attribuito dubitativamente ad Elisabetta Sirani
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800201887
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 1992
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI sulla lapide del frontone - COR JESU/ FORNAX ARDENS CHARITATIS/ MISERERE NOBIS - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0