Storie della vita di San Lazzaro

dipinto, 1500 - 1549

La decorazione copre tutte la pareti della chiesetta. Le scene sono delimitate da una riquadratura architettonica a pilastri con candelabre su fondo giallo vivo. I personaggi vestono in gran parte abiti rinascimentali. I colori, pur avendo perso la freschezza originale, hanno toni brillanti, cangianti, prevalenti i gialli, verdi, rossi violetti, bianchi. In alto fregio a grottesche. Dall'altare maggiore a sinistra: 1) Madonna con il Bambino e San Giuseppe; 2) Maddalena assiste alla predica di Cristo; 3) Maddalena unge i piedi a Cristo; 4) Cristo circondato dagli Apostoli; 5) Cristo fra i dottori della legge; 6) Cristo seduto con Lazzaro in casa di Marta e Maria; 7) Lazzaro moribondo assistito dalle sorelle; 8) Marta e Maria annunciano a Cristo la morte di Lazzaro; 9) Cristo resuscita Lazzaro; 10) abitanti assistono alla resurrezione di Lazzaro; 11) Lazzaro, Marta e Maria partono su di una nave dalla Palestina; 12) la predica della Maddalena davanti al re e alla regina di Cipro; 13) Lazzaro è consacrato vescovo di Cipro; 14) morte e compianto di Lazzaro; 15) storpi invocano la guarigione al sepolcro di Lazzaro; 16) San Geminiano e San Giovanni Battista; 17) San Lazzaro morto, vestito da vescovo su di un sarcofago. Sopra la porta, alto baldacchino di damasco dorato

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Setti Adamo (notizie 1523)
    Setti Agostino (notizie 1523)
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Lazzaro
  • INDIRIZZO strada Saliceto Panaro, 87, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le vecchie attribuzioni vertevano su Pellegrino Munari (G. Lugli, 1845, pp. 337-339; C. Malmusi, 1862; A. Venturi, 1885, pp. 260.261) e dubitativamente per Giov. Antonio Scacchieri riguardo le figure; con certezza, però il fregio (Venturi, 1890 p. 386, idem 1914 p. 1085). Il Fiocco (1917, p. 210) li assegna al parmense Gherardo delle Catene. E' il Bertoni (1919 e 1929, pp. 27-32) che, sulla scorta dei documenti Campori, accerta che gli autori di questa decorazione sono i modenesi Adamo e Agostino Setti, che li esguirono nel 1523 e ne ricevettero i pagamenti. Così il Chellini-Pancaldi (1926, pp. 217-219) e A. G. Quintavalle (1967, pp. 69-71) che, pubblicandoli dopo il loro faticoso restauro, cerca di inquadrare stilisticamente l'opera di questi artisti nell'ambito provinciale e ritardatario modenese. Vi si notano influssi perugineschi, parmensi, ferraresi, desunti dal Costa e dall'Araldi visti attraverso un'ingenua e spontanea vena narrativa e idilliaca. Citati da M. Bertolani del Rio (1961 p. 84)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800194314
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia
  • DATA DI COMPILAZIONE 1975
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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