Deposizione
dipinto
1764 - 1764
Borroni Vincenzo (notizie 1730-1782)
notizie 1730-1782
Sulla sinistra, inginocchiata ai piedi di Cristo, in veste grigia e manto giallo, vi è la Maddalena; dietro, al centro, in piedi, la Vergine Addolorata in veste rossa e manto blu, con le braccia tese e la testa rivolta verso l'alto. Il corpo di Cristo steso a terra, avvolto in un drappo bianco è sorretto da San Giovanni in veste marrone e manto rosso. In secondo piano in alto a destra alcuni angeli in volo sostengono la croce e il sudario, mentre in primo piano sono disposti a terra altri simboli della Passione: martello, tenaglie e chiodi
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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MISURE
Altezza: 280
Larghezza: 180
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ATTRIBUZIONI
Borroni Vincenzo (notizie 1730-1782)
- LOCALIZZAZIONE Borgo Val Di Taro (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera, prima che fossero ritrovate la data e la firma, era stata attribuita ad un anonimo artista parmense del XVIII secolo, vicino ad Antonio Bresciani. Vincenzo Borroni era figlio del più famoso Giovan Angelo, pittore d'origine cremonese, considerato tra i maggiori artisti del Settecento lombardo, ma riguardo a Vincenzo, a differenza del padre, anche le fonti e i repertori biografici sono scarsi: si ignora la sua data di nascita, si fa solo cenno ad una sua attività a Cremona fino al 1782. Certamente egli visse all'ombra del padre, che morì nel 1772, e dovette lavorare nella bottega familiare senza alcun ruolo autonomo. Tra il 1744 e il 1755 sia Vincenzo che il quadraturista Zaist si trovavano con Giovan Angelo impegnati nella vasta decorazione della cupola, presbiterio e arco trionfale nella chiesa dei SS. Egidio e Omobono a Cremona: la Bossaglia (1991) propone di assegnare a Vincenzo, per "un livello qualitativo inferiore", i quattro episodi della vita del Santo nel tiburio, datandoli al 1754-55. Di Vincenzo poi dovevano essere le figure, andate perdute, dipinte nel teatro di Cremona e insieme al padre si può proporre un suo intervento (Bossaglia, 1991) negli affreschi di Villa Carones Brentano a Corbetta. La grande tela borgotarese, destinata all'altare della B. V. Addolorata, può ritenersi, allo stato attuale delle conoscenze, l'unica opera autografa. Il dipinto, condotto con un buon impianto compositivo, è comunque privo di vivaci soluzioni pittoriche. Il grande spazio in cui sono inseriti i personaggi e l'enfasi dei loro gesti sono tipici del repertorio devozionale barocco e, rispetto alle complesse e ariose composizioni del padre, qui si respira più accademismo e rigidezza di forme, quasi che l'artista, privo di una sua fantasia inventiva, abbia dedotto figure e gesti da modelli altrui. Il Cristo, con la testa reclinata è quasi una rilettura del "Sonno di Eolo" nel ciclo di affreschi di Borroni padre a Palazzo Radice Fossati a Milano, mentre la soluzione della croce scorciata con angeli, rimanda ad un'idea che il Pittoni utilizzò verso il 1743 nella "Deposizione" destinata alla chiesa di Manerbio. Il Pittoni, del resto, si trovò insieme al padre di Vincenzo ad eseguire per la Chiesa di San Sisto a Piacenza, attorno al 1740, il "Martirio di San Lorenzo", mentre Giovan Angelo realizzò il pendant con il "Martirio di San Bartolomeo" e da questa vicinanza si può pensare che il nostro artista si rivolgesse con curiosità verso la cultura pittorica veneta e che vi cercasse stimoli per le sue tele
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800156983
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 1998
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0