Motivi decorativi architettonici e vegetali, figurazioni di Virtù entro ovati e tondi

decorazione pittorica post 1765 - ante 1798

La volta della sala principale della canonica è completamente ornata da una decorazione pittorica scandita in riquadri da un festone di foglie con nastri: in quello centrale, ad angoli smussati, è un grande rosone definito da finta trabeazione circolare composta da triglifi e metope con rosette; negli altri riquadri, disposti a croce rispetto a questo, sono tondi e ovati, con cornici vegetali e a corona d'alloro, includenti figurazioni simboliche delle Virtù; nelle lunette delle unghie angolari sono festoni appesi a borchie e rami d'alloro. Su di una parete è dipinto un ovato, con cornice a nastro affiancata da angioletti tra rami d'alloro e sormontata da stemma da cui si dipartono pendoni floreali: in esso è raffigurato un personaggio maschile di età matura, con corta barbo, in camicia bianca, cravattino annodato a farfalla, gilet e giacca scura

  • OGGETTO decorazione pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a tempera
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piacentino
  • LOCALIZZAZIONE Castel San Giovanni (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La decorazione della sala principale della canonica venne realizzata per volontà di Don Francesco Cornetti, rettore della chiesa dal 1765 al 1798. Non si conosce esattamente la data dell'esecuzione dei dipinti, ma si può supporre che seguisse di poco l'ultimazione della canonica, i cui lavori iniziarono nel 1765 e terminarono sicuramente prima dell'abbatimento della vecchia casa parrocchiale per far posto alle nuove cappelle laterali della chiesa (1777). Le decorazioni della volta vengono comunque ricordate nell'inventario che il successore di Don Cornetti, Giuseppe Clerici, annotò di suo pugno ricevendone le consegne nel 1798; da questo documento si apprende che i lavori della canonica furono finanziati dai fratelli Marchesi Paveri (150 zecchini) e dal nobile Campelli (mille lire). Relativamente ad una valutazione stilistica ritroviamo un gusto neoclassico che indulge ad un'impostazione di maniera. Molti erano i decoratori di area piacentina nella seconda metà del XVIIi secolo: inclini al neoclassicismo furono ad esempio il Basoli, il Manfredini, il Comerio e soprattutto Giovan Battista Ercole, il più prossimo per impronta stilistica e soggetto alle decorazioni in esame. Non si può quindi escludere l'opera di allievi dell'Ercole che operò l'insegnamento della decorazione all'Istitoto Gazzola di Piacenza da l 1781 (cfr. Matteucci 1979, p.64). Nell'ovale su di una delle pareti è il ritratto, non coevo del Marchese Luigi Paveri Fontana,, artefice della ricostruzione dell'oratorio di Santa Maria (1888) e benefattore della chiesa negli anni del suo ampliamento (1878)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800153719
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in cartiglio sopra lo stemma dipinto su una parete - [- - -] CORNETTI PINXIT ORNAVIT - lettere capitali - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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