altare maggiore,
1709 - 1709
Seletti Giulio (attribuito)
notizie 1714-1762
Altare a tre ripiani con profili e motivi decorativi ad intaglio, dorati e fissati su fondo policromato dipinto in rosso. Due ampie volute sostengono lateralmente i ripiani, che hanno in posizione centrale un ricco tabernacolo decorato a motivi vegetali, volute e un grande clipeo in alto (vedi anche la scheda relativa). Due colonne nere e dorate a base quadra sostengono la mensa che ospita un'urna decorata a festoni (vedere la scheda relativa)
- OGGETTO altare maggiore
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ATTRIBUZIONI
Seletti Giulio (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Corniglio (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'altare maggiore viene citato in un inventario fino a oggi inedito del 1700 ("Inventario delle suppelletili della Chiesa Parochia di S.Benedetto della Villa di Marra", 1700, n. 1, AVPr): l'estensore anonimo del breve documento si sofferma ad elencare poi gli arredi dell'altare tra cui i due angeli reggi cero alla cui scheda si rimanda per le note archivistiche. Viene anche citato un quadro, in questa occasione non rintracciato, specificato negli inventari ottocenteschi ("Inventario delle suppellettili ed arredi sacri di ragione della Chiesa parrocchiale di Marra", 1829 n.3, 1843 n. 4, 1856 n.5) con "San Pietro Abate, San Terenzio Martire e S. Antonio Abate"). L'altare in queste fonti viene precisamente definito in "legno ornato di oro". Questo buon esempio di ebanistica locale, di mano ancora incerta ma segnatamente parmense (si veda oltre), è ascrivibile alla produzione di inizio Settecento per quel che riguarda la parte lignea, molto ricca stilisticamente e altamente e piacevolmente decorata. Il dato lo si apprende dalla visita pastorale di R. Crescini (1829), dove si parla di un "altare maggiore in legno colorito a mano e dorature. 1709". In realtà, come detto, il manufatto è già citato in un documento dell'anno 1700. La coloritura è invece molto postuma, probabilmente risalente ai primi decenni del Novecento. Retrocedendo nel tempo va detto che l'altare viene citato anche nella visita Pettorelli (1762 pag. 100), dove si precisa che manca l'immagine di San Benedetto, patrono della chiesa forse in passato raffigurato in un dipinto coevo. La mensa e l'urna posta in basso paiono invece successive, probabilmente risalenti agli inizi dell'Ottocento. Questo manufatto, insieme ai due angeli reggi candelabro, è sostanzialmente l'esempio restante della passata buona ricchezza artistica della chiesa di San Benedetto. Per i caratteri stilistici riscontrati, si può avvicinare a quello di Vestana, sempre nel territorio di Corniglio: quest'ultimo, come si apprende dalla guida redatta da Cirillo e Godi (1986, pag. 208) è assegnato a Giulio Seletti (notizie dal 1714 al 1772). Si potrebbe forse ipotizzare, viste alcune chiare similitudini, che anche l'oggetto in esame possa essere assegnato ai suoi modi. Molto probabilmente anche questo altare è stato in parte restaurato - oltre che ridipinto, come detto - nel 1933 quando si segnalano notevoli restauri in tutta la chiesa (Dall'Olio E. 1960, ad vocem)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800143327
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 2002
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0