Dio Padre benedicente

dipinto,

Il catino risulta diviso in tre parti, definite da quattro fasce a greche, a fondo oro su cui campeggiano strani e bizzarri motivi ispirati alle grottesche: nelle due laterali, coppie di draghi stilizzati coronano lo stemma della famiglia Montini e tondi di sapore arcaico raffiguranti profili di imperatori romani, mentre, in quella centrale, domina una sorta di decorazione a candelabra costruita attraverso la sovrapposizione di armi e armature, animali mostruosi e nastri da cui pendono delicati festoni di perle: nel mezzo una figura femminile con braccia e gambe fitomorfe, simile ad un'arpia. Alla sommità dell'abside una lunetta con la rappresentazione di Dio Padre con le braccia aperte

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Caselli Cristoforo Detto Dei Temperelli (1460 Ca./ 1521)
  • LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Tutta la storiografia locale, tranne il Donati che attribuiva l'opera ad un artista sconosciuto (1824, pp. 28-29), riconosce nel catino absidale della cappella della Madonna della Neve, la mano del pittore Cristoforo Caselli. Il Ricci (1895, p. 10), sulla scorta dell'Orlandi (1704, p. 127), ipotizzava come data di esecuzione il 1499, lo stesso anno in cui il pittore parmigiano aveva dipinto, sempre in duomo, il grande quadro per i Consorziali rappresentante la "Madonna col Bambino in trono tra i Santi Ilario e Giovanni Battista" (ora in Galleria) e la bella "Adorazione dei Magi" di S.Giovanni Evangelista (L. Fornari Schianchi, Critsofoto Caselli, in L'Abbazia benedettina di S.Giovanni Evangelista, a cura di B. Adorni, Milano 1979, p. 91), cioé subito dopo il suo rientro da Venezia, avvenuto nel 1495. Il Caselli "pittore di forte maniera e coloritore buonissimo tanto che quasi tutte le opere sue poco assai risentirono dei danni del tempo avendo adoperato colori buoni e migliori imprimiture" (Scarabelli Zunti E., Documenti e memorie..., II, ad vocem), trova così nel duomo della sua città la possibilità di debuttare alla grande e di mostrare, in modo non trascurabile, le stimolanti esperienze venete di artisti come Gentile e Giovanni Bellini, Vivarini e Cima da Conegliano. Il raffinato gioco di grottesche sul minuzioso fondo a finto mosaico di piccoli tasseli dorati intervallato da strisce con intricate greche che ricordano gli intrecci delle raffinate stoffe e di tappeti orientali, imparenta il catino al medaglione, eseguito dal Caselli attorno al 1507, per la stessa Cappella Montini (scheda n. 665). Anche l'immagine di Dio Padre, solennemente raffigurato nella lunetta, è assai vicino, soprattutto nella resa del drappeggio delle vesti e nel trattamento ondulato dei capelli divisi ordinatamente in ciocche regolari, alla figura del Cristo nella deliziosa "Deposizione" Montini. L'opera del Caselli, considerato, visto anche il suo lungo apprendistato nella Sala del Maggior Consiglio con Giovanni Bellini, "fondamentalmente un belliniano" (H. Heimann, Giovanni Bellini e i belliniani, Venezia 1962, p. 99), è stata letta come un'interpretazione troppo ritardataria, persa "in un grafismo capzioso sempre meno aperto all'incalzare dei tempi" (Roli, in L.Fornari Schianchi 1979, p. 91). I suoi preziosi geroglifici, i suoi sofisticati e sfarzosi arabeschi, che il Testi basandosi sui documenti della donazione della Cappella Montini (avvenuta il 31 ottobre 1505), colloca arbitrariamente tra il 1505 ed il 1507 (1934, p. 73), possono essere visti, se proiettati in un ocntesto più vasto, per certi versi retrogradi ma non in una città come Parma che, nel tardo '400 usciva dalla cultura di pittori quali Loschi o Pier Ialrio e Michele Mazzola e di qualche altro autonomo maestro padano o lombardo (Fornari Schianchi 1979, p. 91). Oltre alla voci in bibliografia, segnaliamo anche la consultazione di: B. Berenson, Pitture italiane del Rinascimento, Milano 1936; A. O. Quintavalle, La Regia Galleria di Parma, Roma 1939, p. 28
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800142606
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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