ancona - bottega emiliano-lombarda (seconda metà sec. XVI)
Ancona in legno scolpito e policromo marmorizzato nei fondi alternati alle illustrazioni dei "Misteri del Rosario". La struttura nell'insieme presenta una tonalità verdastra mentre le parti ornamentali sono dorate. Base a due gradini con semplici membrature. Dall'alto: un timpano che racchiude l'ultimo dei 15 misteri poggia su un cornicione a più risalti, mentre la trabeazione è sorretta da coppie di semicolonne con capitelli corinzi dorati, poggiate a loro volta su basi aggettanti. I "Misteri" sono dipinti quattro per parte nelle bande verticali tra le colonne e tre rispettivamente nella base e nella zona superiore. I 15 piccoli dipinti rappresentano scene ed episodi del Vangelo, ovvero corrispondenti ai quindici Misteri della Preghiera del Rosario Mariano, suddivisi in tre diversi tipi di cinque Misteri ciascuno, secondo la tradizione della Fede religiosa. Essi rappresentano: i Misteri gaudiosi: Annunciazione, Visitazione, Natività di Gesù, Presentazione di Gesù al Tempio, Ritrovamento di Gesù nel Tempio; i Misteri dolorosi: Agonia di Gesù nell'orto degli ulivi, Flagellazione, Coronazione di spine, Salita di Gesù al calvario, Crocifissione e morte di Gesù; i Misteri gloriosi: Resurrezione, Ascensione, Discesa dello Spirito Santo, Assunzione ed Incoronazione di Maria
- OGGETTO ancona
- AMBITO CULTURALE Bottega Emiliano-lombarda
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ALTRE ATTRIBUZIONI
ambito ferrarese
- LOCALIZZAZIONE Corniglio (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera, purtroppo in mediocre condizioni, è di artigianato locale, mentre le decorazioni a olio dei quindici "Misteri del Rosario" sono di scuola parmense, in buona parte copiati dal Malosso. La "Visitazione" è invece tratta da un'opera di Federico Barocci, Firenze, Gabinetto dei disegni e stampe degli Uffizi (vd. G. Cirillo, G. Godi, 1984). Vanno segnalate modifiche apportate alla struttura originale, mancando del tabernacolo ancora presente nella schedatura del 1922 (Testi, 17 ottobre 1922) e già assente in quella del 1976. Nel centro, in origine, doveva trovarsi una grande tela (schedatura del 1922), mentre la nicchia centrale è una aggiunta. Nota E. Dall'Olio (Corniglio e la sua valle, Parma 1960, p.85) che i piccoli dipinti, curati anche nei minimi particolari come miniature, sono ascrivibili all'epoca della tela del Tinti, ma non sono dello stesso autore. Il Dall'Aglio, informa invece che l'ancona in legno scolpito, dorato nelle parti ornamentali, colorito in verde nei fondi, coi Misteri del Rosario dipinti ad olio, è opera del 1550 (I. Dall'Aglio, "La diocesi di Parma", vol. I, Parma, Scuola Tipografica Benedettina, 1966, p. 428).. L'eco della cultura veneta e insiema di quella emiliana è forte. Si potrebbe avanzare una attribuzione all'ambito dello Scarsellino. L'opera dichiara anche qualche affinità con l'estroso Mastelletta nel fare affiorare dal fondo bruno le figure in macchie sintetiche e filamentose di colore, anche se su questi effetti ha certamente influito lo stato di conservazione delle immagini. Non mancano tangenze con la produzione del ferrarese Domenico Monio Bastianino (nella compendiaria figura del Bambino nella mangiatoia), (cfr. in Galleria Nazionale di Parma. Il Cinquecento, a cura di L. Fornari Schianchi, 1999, p. 22)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800112076
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 1976
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0