piatto da pompa, opera isolata - produzione di Deruta (inizio sec. XVI)
piatto da pompa,
ca 1500 - ca 1510
Grande piatto da pompa con ampio cavetto e tesa robusta, conclusa all'esterno da un piccolo dente. Piede con cercine rettangolare
- OGGETTO piatto da pompa
-
MISURE
Diametro: 47.7 cm
Altezza: 9 cm
- AMBITO CULTURALE Produzione Di Deruta
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di Ravenna
- LOCALIZZAZIONE Monastero benedettino di San Vitale (ex)
- INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il piatto presenta una particolare decorazione a tema religioso. Nel cavo troviamo la raffigurazione della Crocifissione, caratterizzata da numerosi episodi complementari che si dispongono su diversi piani, in maniera del tutto incurante delle gradazioni prospettiche. Nella tesa si susseguono, invece, sedici tondi con “scene della Passione”, tra loro intervallati da coppie di fioretti. Il rovescio è verniciato. Le raffigurazioni sono caratterizzate da una cromia essenziale ma di qualità, in cui il colore dominante è il blu-azzurro, accompagnato dal giallo e dal verde; lo sfondo della tesa appare, invece, di un colore rosso arancione. La scena della Crocifissione, con i suoi piani sovrapposti, sembra quasi nascere dalla giustapposizione di episodi sacri, più arcaici e rigidi, a scene di guerrieri a piedi o a cavallo abilmente scorciati, che sembrano uscire dalle illustrazioni della storia romana dei primi umanisti. La derivazione da modelli grafici è manifestata sia nella nitidezza del tratto, che nell’impostazione quasi miniaturistica delle scene, ingentilita però dagli accordi cromatici. Questi colori indicano la vicinanza con un gruppo di ceramica derutese denominata “petal black” (C. Fiocco, G. Gherardi, Ceramiche umbra dal Medioevo allo Storicismo, Faenza, 1988) e confermano la datazione all’inizio del secolo. Ballardini (Eine Deruta- Schussel mit der Passion Christi, in Pantheon, 1930, pp. 464-467) ha ravvisato nella Crocifissione personaggi ed episodi minori sulla scorta del Vangelo di Giovanni, fonte ispiratrice, peraltro, anche dei tondi nella tesa. La stretta adiacenza iconografica al testo ne presuppone certamente, da parte dell'autore, la conoscenza mentre certe caratteristiche stilistiche rimandano a modelli incisori. L’identificazione dell’esatta fonte grafica, con probabilità anche più di una, chiarirebbe ulteriormente l’ambito culturale. E' possibile una mediazione acquisita attraverso fogli a stampa ispirati al ciclo della Passione (A. Bartsch, Le peintre-graveur, Vienna, 1902-1921, volume 24, pagina 42, numero 29), oppure attraverso xilografie illustranti libri di soggetto devozionale; ma non esistono ancora proposte definitive sull’argomento. In ogni caso sembra che le sorgenti principali delle parti non strettamente religiose vadano ricercate nel classicismo perugino della fine del Quattrocento. (Riferimenti BIB: 00000182, 00000134)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800105174
- NUMERO D'INVENTARIO Museo Nazionale di Ravenna RCE 1866
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale di Ravenna
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Ravenna Ferrara Forli'-Cesena e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 1974
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2013
2015
-
DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
scheda catalografica (1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0