Officium, Vita et Translatio reliquiarum Sancti Florentii Episcopi
Codice membranaceo di 54 fogli, più foglio di guardia (aggiunto tra XVII e XVIII secolo), foglio anteriore con indicazione dell'autrice e rubrica finale sempre con nome dell'autrice; legatura in legno e cuoio con due graffe di ferro, piatto anteriore con un solo cantonale, posteriore con cantonali e rosone centrale. Il sistema illustrativo è costituito dalle rubriche, dalle lettere a tratteggio (66), dalle lettere a filigrana (100) e dalle lettere miniate: queste ultime sono dipinte su campo quadrangolare in foglia d'oro su bolo rosa, con uno o più lati irregolarmente ondulati; il corpo della lettera verde o rosa è percorso da sottili filigrane gialle o rosa scuro; completano la decorazione piccoli trifogli e sinuose foglie d'acanto lungo i margini o negli intercolumni, corredate anche da fiori e frutti. Alla c. 1 l'incipit L/ etetur mostra l'iniziale con la raffigurazione del santo a cavallo, vestito dei paramenti vescovili e in atto benedicente, sullo sfondo di un cielo blu; (1)
- OGGETTO miniatura
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MATERIA E TECNICA
CUOIO
LEGNO
PERGAMENA
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MISURE
Altezza: 50.5
Larghezza: 36.5
- AMBITO CULTURALE Ambito Pavese
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ATTRIBUZIONI
Bossi Laura (notizie 1484-1485)
- LOCALIZZAZIONE Fiorenzuola d'Arda (PC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il codice contiene l'ufficio e il racconto della translazione delle reliquie nonchè dei miracoli di S. Fiorenzo, costituendo la principale fonte agiografica della vita del santo; è stato in genere trascurato dagli studiosi di miniatura, anche a causa della notizia dell'asportazione delle iniziali istoriate riferita dal Poggiali già alla metà del Settecento, ma la parte superstite risulta di grange interesse ed è stata oggetto di studi approfonditi da parte di G. Zanichelli ( 1995, 1998). L'ampia sottoscrizione iniziale e la carta finale informano che Laura Bossi, monaca del monastero pavese di S. Maria di Giosaphat eseguì l'opera dietro richiesta e a spese di Antonio Ricci, arciprete della chiesa di Fiorenzuola, cui il codice venne consegnato il 30 aprile del 1485; il committente sarebbe stato mosso dal desiderio di sottolineare l'antichità e legittimità della chiesa di Fiorenzuola di fronte alla nuova presa di potere degli Sforza e all'affermazione dell'ordine francescano sul territorio: per consolidare il culto del santo egli avrebbe fornito il complesso materiale che venne trascritto nei 54 fogli, mettendo a punto il sistema illustrativo della sua vita di cui non esistevano testimonianze anteriori. Laura Bossi pare limitare il suo intervento alla stesura del testo, alla sua notazione e alle iniziali con ornamenti grafici ed è affiancata da un miniatore altrettanto specializzato cui spetta l'intero sistema delle illustrazioni e dei bordi decorati; questi probabilmente non era un monaco, in questo caso sarebbe stato citato nella dettagliata nota introduttiva, ma doveva essere un collaboratore fisso della calligrafa, dal momento che realizza con Laura Bossi un altro codice per lo stesso Antonio Ricci (una traduzione del sesto libro delle Decretali, ms. 197 presso la Biblioteca Comunale di Cremona). Il suo lessico (Zanichelli 1995) attinge a varie fonti ed in particolare a modelli propri dell'ambiente culturale agostiniano, rientrando nel gusto diffuso in molti scriptoria religiosi lombardi; si evidenziano una marcata tendenza al linguaggio araldico, con qualche tangenza alla bottega pavese di Giovanni da Vaprio, desunzioni tardotrecentesche ed una conoscenza di modelli di corte, elementi che collocano l'ignoto miniatore nell'ambito di un atelier pavese, foerse lo stesso in cui operava Andrea da Pavia, il cosiddetto Maestro dei Fondi Giallini
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800103704
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE S36 (L. 145/92)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0