Scene teatrali d'ogni genere e costumi ornamentali
La legatura del libro è costituita da rilegatura impressa in oro sul dorso. I piatti sono stati ricoperti, probabilmente non da Basoli ma successivamente, da una carta color bordeaux scuro con effetto reticolato. Sul dorso im alto è presente un'etichetta bianca in carta con la scritta in parte a stampa e in parte a penna "R. Istituto Belle Arti Bologna F P 4 n. 42", seguita da un'etichetta in pelle verde con impressione in oro con la scritta "BASOLI VIAGGI ED ALTRO". In basso, sempre nel dorso, è presente una piccola etichetta in carta di forma ovale senza scritta. Nel foglio di sguardia anteriore si trovano un'etichetta in carta verdina con scritta in parte a stampa e in parte a penna "R. Istituto Belle Arti Bologna F P 4 n. 42" e un timbro ad inchiostro blu "RICOGNIZIONE E RIVAL. INVENTARIALE 1955 n. 1763 93 di inventario".Sul foglio di guardia anteriore sono presenti delle scritte a matita realizzate dallo stesso Basoli (cfr. iscrizioni). (Continua in Osservazioni)
- OGGETTO taccuino di disegni
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MATERIA E TECNICA
altri
CARTA
carta/ acquerellatura
carta/ matita
carta/ penna
CARTONE
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ATTRIBUZIONI
Basoli Antonio (1774/ 1848)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Accademia di Belle Arti
- INDIRIZZO Via Belle Arti, 54, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il taccuino 47 venne realizzato da Antonio Basoli nel 1814. La notizia è testimoniata in maniera precisa nella "Vitta artistica" scritta dallo stesso Basoli, al foglio 48, dove vengono citate le fonti dalle quali l'artista ricavò gli acquerelli. Gli autori nominati nella autobiografia corrispondono infatti esattamente a quelli citati nelle scritte del taccuino. In linea generale quest'ultimo presenta tre grandi fonti di ispirazione: stampe di incisori tedeschi e fiamminghi dei sec. XV-XVII (pp. 1-53), stampe pubblicate nel testo di Fischer Von Erlach, "Entwurf einer historischen Architektur" (pp. 56-96), e stampe tratte dal testo di Bernard Picard "Céremonies et coutumes religieuses de tous les peuples du monde" (pp. 98-163) (cfr. bibliografia). Da sagnalare la pagina 97, isolatamente tratta da un testo dedicato ai giardini inglesi.Come segnalato nella "Vitta artistica", Basoli dovette consultare i testi da cui trasse le stampe dalla Biblioteca "dell'Istituto", identificabile con quella dell'Accademia di Belle Arti o, forse, con quella dell'Istituto delle Scienze, ora Universitaria. A questo proposito potrebbe rivelarsi di estrema utilità rintracciare il manoscritto di Basoli citato nell'elenco dei libri della sua biblioteca, stilato dopo la sua morte: "Catalogo dei Libri Pittorici, tratti dalla gran Libreria della Università".Il rintracciare una possibile raccolta di stampe (non si può escludere che Basoli si sia ispirato a tavole sciolte) sugli incisori tedeschi e fiamminghi sarebbe di grande utilità, sia per rintracciare le fonti non sempre individuabili di ogni acquerello (cfr. singole schede), sia per chiarire le attribuzioni riferite dallo stesso Basoli. Infatti, in molti casi gli autori citati nelle scritte del taccuino non coincidono con quelli riferiti a medesime stampe dalla storiografia moderna. Ad esempio, non è stato possibile rintracciare le fonti degli acquerelli che Basoli dice ispirati a Rembrant pur avendo consultato le numerose monografie dedicate all'artista olandese. Evidentemente Basoli si rifece a delle attribuzioni smentite da ricerche contemporanee. Tra gli autori nordici le cui fonti sono invece ancora oggi ricostruibili possiamo citare Martin Schongauer, Israhel Van Meckenem ed Albert Durer.Come viene affermato nell'indice del tacuino, Basoli copiò alcune stampe per ampliare il proprio repertorio iconografico in vista della realizzazione di scene teatrali. Che Basoli reinterpretasse scene di questo genere rielaborandole in maniera originale e autonoma anche a distanza di tempo, è testimoniato dall'acquerello della p. 98, che Basoli rielaborò nella pagina 18 del libro 53 nel 1820 ca., e nella realizzazione di una stampa per la "Collezione di varie scene teatrali" del 1821 (cfr. Basoli 1821, tav. LIII).Questa finalizzazione ad una eventuale reinterpretazione teatrale risulta evidente anche dal confronto tra le le stampe a cui l'artista si ispirò e i corrispondenti acquerelli. Lontano dall'intenzione di eseguire una copia fedele, Basoli non solo eliminò dagli originali le figure umane ma spesso cambiò completamente la scala proporzionale tra figure e monumenti oltre che, a volte, cambiare la stessa prospettiva di ripresa architettonica. Ininfluenti i soggetti originari delle stampe (fossero essi scene religiose della tradizione cristiana o riti religiosi esotici), a Basoli interessava creare, e spesso inventare, un effetto scenografico, per così dire, "dal sapore di", fosse esso una cucina tedesca, un villaggio nordico, un tempio del Perù o una salone da pranzo per pellegrini della cattolica Roma. Da segnalare anche la presenza di acquerelli realizzati traendo particolari da differenti stampe, al fine evidente di studiare da vicino oggetti, personaggi, riti, di diversi contesti e popolazioni per l'eventuale realizzazione di allestimenti scenografici
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800065201-0
- NUMERO D'INVENTARIO F 4 72
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
- ISCRIZIONI nel recto del foglio di guardia - ANGELO CAMOLLI - BIBLIOGRAFIA STORICA CRITICA DEL ARCHITETTURA// LE MERAVIGLIE DEL MONDO/ FICHER ARCHITETTURA DEGLI ANTICHI/ IN FRANCESE ED IN INGLESE// VINCHELMAN EDIZIONE GRANDE/ CON MOLTE STAMPA - INSTITUTO/ MONUMENTI ANTICHI INEDITI/ VINCHELMAN - Accademia Belle Arti - a impressione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0