angioletti reggistemma
rilievo,
ca 1450 - ca 1450
Desiderio Da Settignano (1429-1430/ 1464)
1429-1430/ 1464
Due angioletti sostengono sulle spalle uno stemma nobiliare
- OGGETTO rilievo
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ATTRIBUZIONI
Desiderio Da Settignano (1429-1430/ 1464): esecutore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico Mons. Domenico Mambrini
- INDIRIZZO via F.Zanetti, 10, Galeata (FC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo studio degli stemmi dei capitani e dei podestà inviati da Firenze ad amministrare il territorio della Romagna toscana, può riservare piacevolissime sorprese, come nel caso dello stemma della famiglia Serzelli al Museo civico di Galeata, scolpito sulla metà del Quattrocento da un artista del calibro di Desiderio da Settignano. Lo Stemma è ricordato dal Mambrini (1935) già sulla facciata del Palazzo del Podestà, anche se il delicato lavoro a bassorilievo e le sue piccole dimensioni, rendono più plausibile un'antica sistemazione in una stanza di rappresentanza. Nello Stemma sono scolpiti due angioletti, nei quali si coglie un'espressione di grazia nei corpi, nel movimento e sui volti: gioiosa e vitale nell'angioletto alla destra, contenuta nell'atto di reggere l'esile ghirlanda nell'altro. E la naturalezza della composizione è sostenuta da una misurata impostazione spaziale, tanto che la spinta dei corpi che s'inarcano verso l'esterno, è ampliata, ma al contempo contenuta, dal cerchio della ghirlanda il cui diametro corrisponde a metà dell'altezza della lastra. Il notevole appiattimento del rilievo, e il segno preciso e affilato nelle ali e nei capelli, esaltano poi l'abilità dello scultore che, nonostante la difficoltà dello stiacciato, scolpisce gli angioletti in complicate articolazioni spaziali ed in scorci ancora più sorprendenti, giocando sui vari piani di profondità. La citazione, nello Stemma, da un'opera antica e molto apprezzata dagli artisti del Quattrocento come i rilievi dei Troni (I-II sec.d.C.), e l'impiego di un'iconografia come quella degli angioletti diffusa negli ambienti podestarili legati ai circoli umanistici, suggeriscono una committenza in grado di cogliere, e forse suggerire, la colta allusione ai Troni. È dunque probabile che il committente dello Stemma sia stato un podestà inviato da Firenze a governare Galeata, sede, dal 1429, di una podesteria. E avvalora questa ipotesi l'identificazione delle armi sullo scudo con quelle della celebre famiglia toscana dei Serzelli, che giusto sulla metà del Quattrocento - una data plausibile per lo Stemma - , vedeva Alberto Serzelli eletto castellano di Castrocaro, paese dal quale dipendeva la podesteria di Galeata. Una delicata pulitura della lastra è stata effettuata per rimuovere le incrostazioni che coprivano in alcune parti l'intaglio. Tale operazione (1996), eseguita a Firenze nello Studio Ardiglione di Nicoletta Marcolongo e Angela Tascioni, è stato diretta da Anna Colombi Ferretti (Soprintendenza Beni Artistici e Storici di Bologna)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800053889
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- STEMMI parte superiore - civile - Stemma - Serzelli - fasce ondate e caricato di tre rocchi, posti due a uno
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0