Natura morta con conca di fiori su tappeto

dipinto,
Zuccati Adeodato (attribuito)
notizie 1690-1710

Il dipinto raffigura una conca piena di fiori (ipomea purpurea, iris, narciso selvatico e tulipani; cfr. catalogo.fondazionezeri.unibo.it) appoggiata su di un ricco tappeto con frange lucenti. Cornice in legno intagliato e dorato, fondo scuro

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Zuccati Adeodato (attribuito): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE palazzo Prati Savorelli
  • INDIRIZZO corso Armando Diaz, 49, Forlì (FC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE [scheda OA/ 1992]: "La prima opera che si lega al nome di questo pittore bolognese finora sconosciuto è riprodotta da Luigi Salerno (1984). Prima, il suo nome era ricordato soltanto in un inventario del 1698 dei quadri di casa Ranuzzi a Bologna, dove venivano citate parecchie sue opere. La conoscenza della prima opera permette di stabilire il collegamento con una seconda: un'altra conca piena di fiori, come la precedente appoggiata su un ricco tessuto, di cui il pennello indugia a descrivere le frange lucenti, appartenente all'Opera Prati. Altri due, in tutto simili e di soggetto strettamente analogo, si trovano in collezioni private bolognesi. Si avvia così la conoscenza di un altro artista attivo nella Bologna di fine Seicento, che costituisce un ulteriore passo avanti per la ricostruzione di un panorama storico-artistico in cui, evidentemente, non si richiedevano soltanto pitture velocemente toccate, come i fiori che con tanta vena eseguiva Antonio Mezzadri. Quelli dello Zuccati hanno una forma più intera, a tratti seguita con un'evidenza che si mostra ancora memore della pittura di Cittadini. Ma il gusto per il sapiente contrappunto di corolle grandi e piccole, e per lo sfrangiarsi ai margini della composizione, sono tratti che sembrano imparentarlo stilisticamente anche al fiorentino Scacciati, pittore di fiori anch'egli, e tutt'altro che ignoto in Emilia". La tipologia della natura morta dello Zuccati e la sua presenza nella quadreria Prati è una preziosa testimonianza non solo perché aggiunge un tassello fondamentale al catalogo dell’autore, ma anche perché concorre a registrare un “cambiamento nell’arredo dei palazzi, così come l’aumentata consapevolezza del prestigio da parte dei collettori, sembra di fatto procedere di pari passo con il formarsi di competenze specialistiche, che si generano evidentemente in risposta alle cresciute attese del mercato”. Così, nel XVIII secolo “i pittori emiliani e romagnoli iniziano a specializzarsi in diverse varietà tipologiche” (Palloni 2018, p. 230). Volano di questo cambio di passo è “l’operato di alcuni grandi capiscuola (Carracci, Guercino, Crespi e Cignani). Oltra alla mobilità delle opere, la diffusione dei generi si avvale anche della circolazione di artisti proveniente da fuori” (ivi, p. 231). Inoltre, fattore particolarmente significativo, le peculiarità della presente composizione floreale indica un’evoluzione del gusto collezionistico a Forlì, ossia il gradimento verso i “’tapeti’ già a date piuttosto precoci […]. Ad esempio, tra i mobili di casa del reverendo Bartolomeo Biondi, canonico e teologo della cattedrale, l’inventario redatto il 10 dicembre 1677, registra ‘un quadro tapeto con fiori, frutti […]’, ma non si fa il nome di Francesco Noletti detto il Maltese, propalatore del genere, o di altri”. Compaiono inoltre altri due dipinti con tappeto e drappo “alla persiana” (ivi, p. 232). Non è da escludere che nelle stanze Prati Savorelli ‘la conca di fiori su tappeto’ dello Zuccati fosse accompagnata da altre simili. A titolo informativo, gli inventari ottocenteschi segnalano “N° 1. Quadro con fiori, ed altro, dipinto sopra tela a oglio originale d’el così detto gobbo Carracci bolognese artista sommo in tal genere di pitture […]”: stima del valore approssimativo, stilata a Firenze il 16 agosto 1883. Cosi come nello “Inventario di Quadri che trovansi vendibili dal Pittore Sig. Beretta e che sono di proprietà dei Sig.ri C.ti Savorelli / Inventario dei Quadri di proprietà dell’Ecclma Famiglia Savorelli tenuti in custodia dal Sig. Gio: Berretta, onde poterne procurare la vendita” sono periziate diverse pitture con fiori: al numero d’ordine 58 “N 3 [o 5] quadri rappresentanti Fiori / Di ottimo stile”, al numero 70 “Tre quadri di fiori / Di ottimo stile”, al 77 “N 3 d.i rappresentanti Fiori / Di buon stile”, infine al numero 107 “Frutti e Fiori due quadri / Incerto”
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800052277
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 1992
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2022
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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