Storie del Battista, Quattro evangelisti, festoni, putti alati

decorazione plastico-pittorica,

Su quattro pennacchi decorati a stucco con figure di putti, donne alate e festoni, al centro dei quali sono quattro ottagoni con gli evangelisti, s'innesta una cupola divisa in quattro settori e aperta in alto in una lanterna cieca. Per ogni settore della cupola, anch'esso vivacemente decorato a stucco, è un medaglione oblungo, affrescato con le storie del Battista: la natività, la danza di Salomè, la decollazione, Salomè con la testa del santo

  • OGGETTO decorazione plastico-pittorica
  • ATTRIBUZIONI Tibaldi Pellegrino (1527/ 1596): disegnatore
    Fontana Prospero (1512/ 1597): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Basilica di S. Giacomo Maggiore
  • INDIRIZZO piazza Rossini, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1560, Pietro Lamo, a proposito degli affreschi della volta Poggi, li attesta "de man de Prospero Fontana bologneso". Con questa dichiarazione si apre il contenzioso, svolto nell'arco di più secoli, sull'attribuzione degli affreschi ora a Fontana, ora a Tibaldi. Malvasia, in epoca più tarda, Oretti e quindi Bassani, li considerano di Pellegrino Tibaldi. Recentemente Zamboni ascrive la paternità dei disegni preparatori a Tibaldi e l'esecuzione a Fontana. Tale soluzione di compromesso è confortata, secondo Zamboni, dal rapporto fra la storia della "Decollazione del Battista" in uno dei medaglioni della volta e l'affresco di uguale soggetto dipinto da Tibaldi a Loreto nella basilica della Santa Casa. Fortunati (1982), Romani (1986) e ancora Fortunati (1994), riportanto l'attribuzione degli affreschi a Prospero Fontana, che li avrebbe eseguiti tra il 1555 e il 1561, data nella quale firma la pala d'altare con il "Battesimo di Cristo". Gli affreschi della volta Pogggi andrebbero quindi cronologicamente collocati dopo l'attività svolta da Fontana in Roma, a Villa Giulia, tra il 1553 e il 1555, risultando tra i due cicli, non solo una contiguità temporale ma anche stilistica. Gli stucchi progettati da Tibaldi e probabilmente eseguiti da collaboratori (così come avverrà nel 1570 per la volta della cripta del Duomo di Milano), vengono direttamente dal repertorio dell'antichità: festoni, candelabra, volute abitate, mascheroni, costituiscono un insoieme vitale e in uguale misura di rara eleganza formale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800047199-3
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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