Monumento sepolcrale di Giovanni Gamba, patrizio ravennate. Due angeli cariatidi sorreggono un'architrave, un fregio liscio, una cornice e un timpano ricurvo spezzato. Sulla rotondità del timpano stanno sedute due figure muliebri, di cui l'una tiene tra le braccia una colonna, l'altra un oggetto non ben visibile. Nel vano fra l'architrave e gli angeli, come da una porta si protende la Morte, espressa in uno scheletro alato e ghignante che tiene le mani sopra una lastra marmorea a guisa di lenzuolo funebre, recante l'epigrafe. Il mostro sporge soltanto dalla cintola in su: il resto della figura si suppone coperto dall'epigrafe. Nel mezzo del timpano, sopra una mensola è il busto del titolare, in abito ecclesiastico, con baffi e pizzo e un'ampia capigliatura. Sostengono il monumento due mensole a testa di leone, fra le quali è rimasta l'arme dei Gamba con solo la lettera G. Le figure e lo stemma sono di gesso, le inquadrature di carrarese, il fregio, l'interno del timpano e parte della mensola che sostiene il busto di giallo di Verona