paesaggio fantastico

dipinto, ca 1790 - ca 1799

(FTAN 68469) Paesaggio di campagna fra una quinta di alberi fronzuti sulla destra ed uno spuntone di roccia sulla sinistra; in primo piano un ponticello affiancato da figure, una delle quali a cavallo, e sullo sfondo un boschetto d'alberi e un piccolo borgo con chiesette e largo campanile. (FTAN 68472) Paesaggio agreste con una contadina e un fanciullo in primo piano, chiuso sulla destra da una quinta d'alberi addossate ad una rustica capanna. Sullo sfondo un viandante e un palazzetto chiuso da mura, di architettura settecentesca tipica delle forme padane di pianura. (FTAN 69468) In primo piano due fanciulli corrono lungo l'argine di un torrente che scende da una chiusa, addossato ad un promontorio sopra il quale è una costruzione classica in rovina. Sullo sfondo collinare è visibile un piccolo borgo medievale. (FTAN 68473) Sotto una quinta d'alberi siedono due pastorelli intenti alla custodia di un vitello; dietro, sulla sinistra, un complesso conventuale con chiesa e campanile. Sullo sfondo montagnoso un castello merlato. (FTAN 68475) Paesaggio fantastico misto a veduta di marina: sulla sinistra una barca in secca, sulla riva uno spettatore che guarda il mare increspato; sulla destra un eremita prega in una grotta buia, ricavata sotto una roccia sull'alto della quale ./

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Dalla Nave Alessandro (attribuito): ESECUZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Pur non essendo suffragata dalle fonti e dalle guide, l'attribuzione all'imolese Alessandro della Nave pare non destare dubbi. Da confronti con le opere conosciute di questo paesaggista locale, legato strettamente all'architetto Cosimo Morelli, nasce spontanea questa assegnazione ad un artista che dalla tradizione bolognese aperta dal Bigari e dal Mirandolese, trasse la passione di rappresentare templi in rovina, colonne cadenti e scene rustiche di sapore arcaico. Da Giovan Gioseffo Santi a Prospero Pesci, attivi a Imola con opere di grande respiro e fantasia, è chiaro il passaggio dall'intendimento poetico del "Capriccio" alla romanticheria della "rovina", che in Vincenzo Martinelli, ultimo caposcuola del paesaggismo bolognese del Settecento e maestro del Dalla Nave, assume i toni "illuministici" della visione reale delle cose. E' così che accanto alla "rovina" nasce una arcadia contadina e villereccia che puntualmente Dalla Nave trascrive nelle sue composizioni, ricche di suggestioni fantastiche, ma anche di particolare architettonici desunti dal vero, case coloniche, piccoli castelli, parrocchiali di campagna. Le tempere in questione sono assimilabili ad altre dipinte dall'artista sulle pareti della Villa La Marcona di Dozza Imolese, costruita con ogni probabilità da Cosimo Morelli nel 1794 (G. Cuppini - A. M. Matteucci, 1969, p. 350) datazione che può essere proposta anche per questo ciclo di dipinti. Ancora, attinenze strettissime con un gruppo di disegni del Dalla Nave conservati presso la Fondazione Cini di Venezia e con le tempere della sagrestia della chiesa del Carmine a Imola, datate agli ultimi anni del sec. XVIII
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800022748
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 1982
  • DATA DI AGGIORNAMENTO Albonico
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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