mobile, serie - ambito veneto-friulano (fine/ inizio secc. XVIII/ XIX)
Serie di mobili per teatrino composta da: 1 cassettone intersiato; 2 sedie e sgabello grande impagliato; 4 sgabelli rotodni (con sedile imbottito rosso); 1 tavolo da ciabattino; 1 sgabello in stile; 4 sedie con schienale alto; 1 divanetto impagliato grezzo; 2 tavolini rotondi (con piano in tessuto verde); 1 panca; 1 poltrona Luigi XVI; 1 trono barocco; 1 statua di donna; 1 tavolo; 1 sedia grezza stile '600 rustico; 1 tavolo rotondo da giardino; 1 buca da suggeritore; 4 sedie decorate con imbottiture in tessuto rosso; 1 tavolo rotondo decorato (con piano in finto marino); 1 orologio barocco da tavolo; 1 divano barocco a due schienole; 1 divano barocco; 1 credenza a due sportelli; 1 carretta da arrotino; 1 tavolo rotondo da giardino in metallo; 3 ruote; 1 poltrona dorata con imbottitura in tessuto rosso; 1 divano primi '900; 2 poltrone del primo '900; 1 tavolo grande rotondo con cassetto intarsiato; 1 tavolo rotondo piccolo con gamba tornita; 1 biga; 2 draghi; 1 serpente; 1 serpente piccolo; 7 pacchetti con pezzi vari; 1 basamento; 1 tavolo rotondo in metallo (rotto); 1 pannello ricoperto in tessuto pieghettato verde; 1 armadio a due ante; 1 pedana; 1 masso da carcere; 2 putti apri-sipario
- OGGETTO mobile
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MATERIA E TECNICA
LEGNO
- AMBITO CULTURALE Ambito Veneto-friulano
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il teatrino fu acquistato alla fine del secolo scorso, pare presso un patrizio veneziano, da Vittorio Rissone, celebre attore e direttore di compagnia dell'epoca. Tutto il complesso venne successivamente portato ad Asti dove Rissone risiedeva, ed in seguito trasferito a Roma dal figlio, Checco Rissone, nel caseggiato ove abitava anche la sorella Giuditta con Vittorio De Sica e la figlia Emi. Nel 1982 i proprietari lo donarono al Museo-Biblioteca dell'Attore di Genova, con riserva, tuttavia di riottenerlo per metterlo all'asta in caso di estinzione della fondazione. Il teatrino potrebbe risalire alla fine del Settecento ed essere appartenuto al Samoggia, noto marionettista del tempo. Caratteristica delle marionette è la misura, al di sotto della media .Ciò sta a indicare che il teatrino era stato costruito per una facile trasportabilità. Sembra possibile che la realizzazione del complesso vada attribuita ad ratigiani specializzati di area veneto-friulana, mentre è attestato che successivi gestori utilizzarono nella zona emiliana, verso metà Ottocento, quando era proprietà della compagnia di Pietro Gualtieri. Per quanto riguarda le scene, che rivelano una cultura attenta alla grande tradizione pittorica derivata dai Bibbiena e dai loro seguaci bolognesi, appare verosimile l'attribuzione ad artisti assai vicini al Sanquirico, che fu scenografo della Scala dal 1827 al 1832. E' da ricordare che al teatrino è connessa (anche se non compesa in questa scheda) una serie di copioni, di cui 37 opere in prosa, un ballo e otto parti con musica del ballo "Andromaca allo scoglio". Tutto il complesso presenta eccezionale interesse storico e documentario, senza dubbio paragonabile ai teatrini di marionette conservati in musei quali Ca' Rezzonico, il Davia Bargellini e il Museo della Marionetta di Torino
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista pubblica/privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700050848-6
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Liguria
- DATA DI COMPILAZIONE 1992
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2020
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0