Sacra Famiglia con Sant'Anna e San Giovanni Battista bambino

dipinto,

Il quadro è incastonato in una sottile cornice lignea centinata e dorata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
  • LOCALIZZAZIONE Lavagna (GE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è la copia del famoso dipinto che Raffaello eseguì con aiuti nel 1518. Puntuale appare la ripresa del gruppo di figure; al pari del prototipo raffaellesco il cromatismo della copia del Ponte verte sui rossi, sui verdi, sui gialli ocra e sul blu, ma mancano i forti contrasti di luci e di ombre che caratterizzano il modello. Il dipinto di Raffaello venne donato da Lorenzo de' Medici, ambasciatore del Vaticano presso la corte di Francia, al re di Francia. In Liguria, un'altra copia del medesimo prototipo raffaellesco è conservata nella chiesa di S. Maria delle Nasche, opera di ignoto pittore del secolo XVI. Il quadro del Ponte non è menzionato nell'Inventario dei beni del santuario stilato nel 1915 ma in quello che risale al 1930. In questo lasso di tempo il dipinto dovrebbe essere pertanto entrato a far parte degli arredi della chiesa. La stereotipizzazione delle fisionomie e delle espressioni delle figure, oltre ad alcune evidenti incongruenze nella loro resa anatomica (si veda ad esempio la volumetria troppo accentuata delle spalle del San Giovanni e la posizione innaturale dell'angelo a sinistra) attestano che ci troviamo di fronte ad una copia mediocre dell'originale del Sanzio. Supporta quest'ipotesi anche la cromia del dipinto nel quale la semplificazione delle eterogenee soluzioni cromatiche raffaellesche (si veda ad esempio il panneggio sul capo di Sant'Anna color ocra che nell'originale è quadrettato su sfondo bianco crema), la limitata gamma dei toni e la mancanza di accordi chiaroscurali conferiscono alla composizione un senso di appiattimento. Vi è inoltre da notare che le varianti apportate dall'ignoto copista nel suo lavoro di riproduzione dell'orignale hanno conferito all'ambiente architettonico un aspetto singolare. Si veda ad esempio il muro dai lati sagomati o l'altro gradino che pone su due diversi livelli il piano di posa delle figure e quello dello spettatore e infine l'angolo vuoto a sinistra nel quale non compare alcun elemento paesaggistico. Per quanto concerne la cronologia del dipinto, si può ipotizzare, tenendo conto dell'irrigidimento al quale l'ignoto pittore ha conformato la composizione del Sanzio accantuandone il senso di freddezza accademica l'ideale classicista, che essa sia da porre nel periodo neoclassico, tra la fine del secolo XVIII e i primi decenni del secolo successivo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700040490
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Liguria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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