Apparizione dell'angelo ad Agar e Ismaele. Agar e Ismaele nel deserto
dipinto,
post 1680 - ante 1680
Beinaschi G.b (1636/1688)
1636/1688
Il dipinto mette in scena il noto episodio biblico della cacciata di Agar e Ismaele nel deserto, rappresentato però con alcune licenze. Agar tiene sulle sue ginocchia il figlio, adagiato quasi si trattasse di una drammatica pietà, mentre l'angelo, con un gesto ampio ed elegante, le indica dove si trova il pozzo. Il ritmo compositivo è senz'altro accentuato dalla sintonica gestualità dell'angelo e di Agar e trova un brano di eccellenza pittorica nell'ardito scorcio in cui è descritto Ismaele. Le cromie, ben bilanciate, ma livide e appropriate all'espressività propria del momento, collaborano a un effetto straordinariamente evocativo
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Beinaschi G.b (1636/1688)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Reale
- INDIRIZZO Via Balbi 10, Genova (GE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è registrato nell'inventario del 1823 come opera di Giacinto Brandi e risultava esposto nel Salotto dell'Aurora. Il nome di Brandi, accolto anche da Alizeri, continuò a essere ripetuto negli inventari ottocenteschi fino a quello del 1925. Nel 1950 invece l'opera verrà attribuita a Domenico Parodi. Fu poi, anni dopo, che Letizia Lodi propose il nome del piemontese Giovanni Battista Beinaschi a cui l'opera è oggi ricondotta. Come e con il suo pendant – il Tributo a Cesare di Pietro Paolo Raggi – l'Agar fu conservato per tutto il XIX secolo nel Salotto dell'Aurora e fu trasferito nella Sala delle Udienze solo nell'ultimo dopoguerra
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700034051
- NUMERO D'INVENTARIO 801
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Liguria
- DATA DI COMPILAZIONE 1981
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1985
2006
2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0