La Madonna con il Bambino e Santi con il committente cardinale Giuliano della Rovere. Madonna con Bambino e Santi
L'ancona, dalla maestosa impaginazione, è concepita come un trittico con gli scomparti orientati verso l'esterno. Nella predella centrale campeggia un'Adorazione dei Magi, in quelle laterali il Banchetto di Erode e la Decollazione del Battista, San Giovanni nell'isola di Patmos e l'Assunzione di San Giovanni Evangelista di Vincenzo Foppa. Sempre del Foppa, nello scomparto centrale, sul trono, La Madonna con il Bambino e quattro angeli, inginocchiato a sinistra il cardinale Giuliano della Rovere, futuro papa Giulio II. Nello scomparto laterale sinistro, San Giovanni Battista del Foppa, a destra San Giovanni Evangelista di L. Brea. La parte superiore è divisa come quella centrale tra i due pittori, quella di sinistra è eseguita dal Foppa, quella di destra dal Brea. Quindi nello scomparto sup. laterale sx Sant'Ambrogio e Sant'Agostino sono del Foppa, mentre in quello di destra San Gerolamo e San Gregorio sono del Brea. Il pinnacolo centrale superiore con Cristo flagellato tra due angeli con i simboli della Passione è del Foppa. Nelle parti lignee del tabernacolo sono inserite statuette di Apostoli e Arcangeli, attribuiti dubitativamente al Foppa. In alto sul pinnacolo la figura di Cristo, ai lati L'Annunciazione. Al centro, tra due arcangeli, San Pietro
- OGGETTO ancona
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ATTRIBUZIONI
Foppa Vincenzo (1427-1430/ 1516 Ca)
Brea Ludovico (1450 Ca./ Ante 1523)
- LOCALIZZAZIONE Savona (SV)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'ancona venne commissionata da Giuliano della Rovere, futuro Giulio II e interrotta il 9 aprile del 1489 dal Foppa, che si trasferì a Pavia. La comunità di Savona fu costretta a rivolgersi ai duchi di Milano per richiamarlo e perché fosse eseguita nel minor tempo possibile gli fu affiancato Ludovico Brea. Ciascun pittore firmò la sua parte e la datò: il Foppa la ultimò il 5 agosto 1490 e il Brea il 10 dello stesso mese ed anno. Il polittico rimase sull'altar maggiore del duomo di Savona fino al 1542, finché non trovò posto nell'oratorio dopo che venne demolita la cattedrale. L'opera complessivamente rispecchia il tentativo di creare un'illusione prospettica sia nelle parti architettoniche, sia nelle parti dipinte; a questo scopo tende sia la configurazione dell'impaginato ligneo, sia le statue che vi si affacciano. L'opera subì diverse ridipinture: dall'ultimo restauro del 1946 di Rubinacci emersero le figure degli angeli e del Cristo nel piccolo tiburio. Il restauro fu esteso ai restanti scomparti da Arrigoni nel 1951-52. Il problema delle piccole statue che ornano il polittico fu variamente discusso a cominciare dall'Alizeri (1870), dal Suida (1905) che le ritengono del Foppa, mentre Foulkess e Majocchi, Morassi e Carotti le ritengono di collaboratori. Il Rotondi, in un primo tempo (1952) le ritenne di collaboratori eseguite su disegno del maestro, più tardi (1958), riprendendo la discussione, riconsidera il problema e le ritiene, sia pur dubitativamente, di sua esecuzione
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700025422-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Imperia e Savona
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Liguria
- DATA DI COMPILAZIONE 1980
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI ANNO SALUTIS 1490 DIE V AUGUSTI IUL. EPISC. OSTIEN. CARD. S.P. ADVINCULA MAIORA NITENT VICENCIUS PINXIT. LUDOVICUS - BREA NICENSIS - PINXIT HAC. PARTE 1490. DIE X AUGU.STU COMPLECTA - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0