Santo abate. Santo abate

miniatura 1500 - 1510

Tondo figurato con un santo abate, non identificato. Il santo è abbigliato con un ricco piviale rosso cosparso di trame d'oro e regge in mano un libro. Verso bianco

  • OGGETTO miniatura
  • MATERIA E TECNICA pergamena/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Antonio Maria Da Villafora (1440-1450/ 1511)
  • LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il tondo, insieme ad un altro analogo (inv. 4366-1B1667), è censito separatamente da un secondo gruppo di miniature attribuite a Antonio Maria da Villafora, esclusivamente per la differente collezione ottocentesca di provenienza, elemento che potrebbe far supporre anche un diverso libro miniato di origine. Le immagini, avare di altre notizie, riguardano probabilmente santi abati benedettini. Lo si può dedurre dal fatto che uno dei due personaggi veste l’abito dell’ordine. La forma rotonda è tipica dei medaglioni che talvolta si aprono lungo le fasce perimetrali miniate, talvolta poste come preziose cornici nella prima carta dei libri da coro. Le cornici marginali sono asimmetriche, di maggiore larghezza sul lato destro, solitamente, e su quello inferiore; di norma è più stretta la fascia verticale di quella orizzontale inferiore. Ciò potrebbe spiegare il diverso diametro: il medaglione minore si sarebbe trovato nella fascia verticale destra, l’altro nella fascia orizzontale inferiore. D’altronde il verso delle miniature, un muto disco bianco, rafforza l’ipotesi che la collocazione fosse in fasce marginali, oltre il limite dello specchio di scrittura. I due personaggi – semplificati fino ad essere ridotti a solidi geometrici proiettati contro uno schermo monocromo, avvolti in un uguale piviale rosso cosparso di trame d’oro, ritmato il primo da un mantice di pieghe scure, stretto l’altro nel plissé della cotta candida – sarebbero quasi figurazioni astratte se non fosse per quei loro volti attoniti e contrastanti: severo l’uno, ottuso il secondo. Il miniatore è Antonio Maria da Villafora, in uno dei ricorrenti periodi di accentuato espressionismo, forse di poco precedente gli altri frammenti del Museo con il salmo "Beati immaculati in via" (inv. 4546-1B1847). L’"Abate benedettino" incluso nel tondo maggiore suggerisce di ipotizzare per questi ritagli un’origine nel monastero dei Santi Nazaro e Celso. (da Gino Castiglioni 2010, p. 350)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500736976
  • NUMERO D'INVENTARIO 4367
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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