Frammento di iniziale "A" (San Bernardino). San Bernardino da Siena
miniatura
1490 - 1510
Frammento di iniziale "A" figurata con san Bernardino. Il santo, con il volto emaciato, regge la croce e il monogramma IHS. Alla sua destra, si riconoscono tre mitre. Sullo sfondo un paesaggio. Lineazione: due righi musicali con tetragramma rosso e notazione quadra in inchiostro bruno. Scrittura: gotica libraria in inchiostro bruno e rosso, due linee in lingua latina
- OGGETTO miniatura
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MATERIA E TECNICA
pergamena/ pittura a tempera
- AMBITO CULTURALE Ambito Italia Settentrionale
- LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’iniziale ritagliata in origine apparteneva ad un antifonario. Nella "A" figurata con san Bernardino si può infatti riconoscere l’"incipit" «Afflatus sancto spiritu» per l’antifona ad Benedictus alle lodi del "proprium" del santo qui raffigurato, il cui ufficio si festeggia il 20 maggio (Ruini 2002, FC 34: 305). La sua presenza rende verosimile pensare che il manoscritto sia stato commissionato per l’uso di una comunità di francescani minori osservanti, assai devoti a questo loro santo. Egli appare qui caratterizzato dai suoi tradizionali attributi iconografici (Réau 1958, pp. 219-221; Aprile 1962, coll. 1316-1321): l’età avanzata, il volto emaciato e consunto dai frequenti digiuni e mortificazioni, il saio e la croce francescani, il monogramma IHS, e i piedi scalzi a sottolineare l’adozione di una rigida e umile scelta di vita. Un dettaglio che nelle raffigurazioni di san Bernardino appare in maniera più sporadica è quello delle tre mitre, dipinte nel ritaglio di Castelvecchio ai piedi del santo, sulla sinistra. Esse sono simbolo del triplice rifiuto che il santo oppose all’offerta degli episcopati di Siena, Ferrara e Urbino. Un esempio quattrocentesco di questa rara iconografia è un dipinto su tavola di Dario di Giovanni (Los Angeles, County Museum of Art; Fronek 1994, pp. 92-93). Ritagliata senza tener conto della forma della lettera per ottenere un riquadro, la miniatura fu forse adoperata quale immagine devozionale, come indicherebbe il foro al centro in alto. Pesanti ritocchi, che si fanno particolarmente evidenti nelle parti dorate, ed una sorta di dilavamento ne rendono difficile la lettura stilistica e una precisa collocazione geografica, rimandando in modo generico ad un miniatore dell’Italia settentrionale attivo tra la fine del Quattrocento (Bernardino venne canonizzato il 24 maggio 1450, giorno di Pentecoste, da papa Niccolò V) e l’inizio del secolo seguente. (da Cristina Franchini 2010, pp. 347-348)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500736971
- NUMERO D'INVENTARIO 6742
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
- ISCRIZIONI miseric[ordia?] Gloria - gotica libraria -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0