Iniziale "E" (Santo Stefano). Santo Stefano
miniatura
1490 - 1499
Iniziale "E" figurata con santo Stefano in preghiera con lo sguardo rivolto verso la manus Dei. Sullo sfondo un paesaggio roccioso
- OGGETTO miniatura
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MATERIA E TECNICA
ORO
pergamena/ pittura a tempera
- AMBITO CULTURALE Ambito Italia Settentrionale
- LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questa piccola iniziale è stata inventariata con un numero in sequenza progressiva insieme ad un gruppo omogeneo di iniziali, decorate e figurate, di formato ridotto, provenienti anch’esse dalla collezione Buri, che in origine facevano probabilmente parte di un messale miniato da Francesco e Girolamo Dai Libri (cfr. inv. 4372-1B1673). Già Trecca (1912, pp. 50-51) aveva raccolto questi ritagli in un unico pannello e la sua affermazione secondo cui «l’identità di cornice, indica l’identità di codice» potrebbe fornire un’ulteriore conferma all’ipotesi che la "E" provenga dallo stesso messale, al cui interno avrebbe aperto l’introito del "proprium" di santo Stefano: "E[t enim sederunt principes]". Il tergo di questa lettera è stato incollato su tela, com’è avvenuto per le cinque iniziali figurate e per alcune di quelle decorate del messale, trattamento che è stato riservato solo a questo gruppo del fondo di miniature conservato in Museo. Con difficoltà e in controluce, si riescono ancora a scorgere le tracce di una minuta scrittura senza notazione musicale, che pare avere le stesse caratteristiche e dimensioni di quella che si trova sui versi accessibili. Sullo sfondo di una cortina di rocce separata dall’azzurro del cielo dal tratto orizzontale della "E", campeggia in primo piano, colto in solitaria adorazione, santo Stefano, che già reca i segni del martirio, tre minuscoli sassolini sfuggiti all’attenzione di Trecca che aveva ridotto il protomartire a un generico «santo che prega Dio». Esempio isolato di un miniatore che si trovò, curiosamente, a decorare almeno una lettera all’interno di un messale dei Dai Libri, da un lato si dimostra ancorato ai caratteri tardo-quattrocenteschi nell’impostazione generale, con una semplificazione e una rigidità delle forme evidenti nella resa sommaria del panneggio, dall’altro si adatta alle convenzioni della bottega veronese. C’è infatti una continuità nella tavolozza dei colori, che qui però vengono combinati in maniera più articolata: il corpo dell’iniziale presenta una bicromia rosa scuro e verde, per la decorazione con la mezza foglia d’acanto, che sfuma in blu nei girali. Il modulo è reso assai prezioso da un’elegante foglia d’oro con tondi lungo i bordi, seguendo un motivo decorativo che faceva parte del repertorio della bottega dei Dai Libri e che si ritrova anche in un’iniziale del messale (inv. 4367-1B1677). (da Cristina Franchini 2010, pp. 346-347)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500736968
- NUMERO D'INVENTARIO 4378
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0