Ritratto di Antonio Riccobono (?)
dipinto
ca 1600 - ca 1699
Pittura ad olio su tela
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
- AMBITO CULTURALE Ambito Veneto
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ATTRIBUZIONI
Anonimo Pittore Nordico Del Xvii Secolo (xvii Secolo): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Roverella
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Roverella
- INDIRIZZO via Laurenti 8/10, Rovigo (RO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il quadro proviene certamente dalla collezione Silvestri ma non risulta citato né dal Bartoli (1793) né da Rinaldo Silvestri (1794), forse poiché entro nel loro patrimonio solo successivamente. Il soggetto è tramandato in prima istanza da Biscaccia (1846), che tuttavia lo classifica come opera d’incerto artista. Nelle guide del 1931 e del 1953 è riportata la medesima notizia, e anche in Romagnolo (1981), il quale nega la possibilità che il dipinto possa provenire dal lascito Silvestri in quanto citato da Biscaccia (1846). In realtà, ciò non costituisce un problema (anche altri dipinti della medesima collezione sono infatti citati da Biscaccia), motivo per cui Fantelli (1985) lo cita come proveniente dal legato dei nobili rodigini; inoltre, lo riferisce ai modi di Antonio de Pieri, detto lo Zoppo. Il Prof. E. M. Dal Pozzolo (comunicazione orale, 2024) non è concorde con tale attribuzione, seguito dallo scrivente: è indubbio, infatti, che ci si trovi innanzi ad un prodotto di ascendenza nordeuropea, come sottolineano l’indugiare sulla cera che cola dalla candela oppure sui riflessi metallici. Si può supporre che l’attribuzione allo Zoppo sia derivata, invece, dal trattamento volatile della pennellata e del colore, che è certamente particolare: non è infatti compatta e lucida, come in molti esempi oltralpe. La modellazione denota una sofisticata lumeggiatura, decisamente più calibrata e soffusa del normale, con passaggi di colore delicati e un uso del pennello caratterizzato da un tratto breve e largo, poco calcato. Alcuni passaggi, come la mano sinistra o la zona del centrale del volto, sono particolarmente degni di nota. Sebbene sia assai arduo ricondurre il presente quadro ad un artista in particolare, una tecnica analoga è rintracciabile nelle opere del pittore Lumen Portengen, affiliato alla cosiddetta “Scuola di Utrecht”, e massimamente evidente nel “Suonatore di liuto” del 1636 (Centraal Museum, Utrecht, inv. 8392). Allo stato attuale, tuttavia, non si può nemmeno escludere l’eventualità che il quadro sia stato dipinto da un maestro veneto a partire da un modello fiammingo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista pubblica/privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500730597
- NUMERO D'INVENTARIO 218
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Accademia dei Concordi
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0