Veduta di Palazzo Ducale dal bacino di San Marco. Veduta di Palazzo Ducale dal bacino di San Marco
dipinto
ca 1740 - ca 1793
Marieschi Michele (maniera)
1710/ 1743
Pittura ad olio su tela
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
- AMBITO CULTURALE Ambito Veneto
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ATTRIBUZIONI
Marieschi Michele (maniera): pittore
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Canal Antonio detto Canaletto
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Accademia dei Concordi
- LOCALIZZAZIONE Accademia dei Concordi
- INDIRIZZO Piazza Vittorio Emanuele 14, Rovigo (RO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto viene citato dal Bartoli (1793): “La bella veduta di Venezia, che mostra le Prigioni, il Palazzo Ducale, la Piazzetta, il Tempio della Salute, la Dogana di Mare ec. è stimatissimo lavoro del celebre Antonio Canal”. L'insigne paternità stona con la qualità del dipinto, di certo inferiore. L'opera si situa comunque nel solco di Canaletto, e soprattutto di Michele Marieschi, come già Fantelli (1985) aveva avuto modo di sottolineare, senza tuttavia riuscire a proporre un autore per il dipinto. L'intuizione di Fantelli (1985) è corretta, poiché non è mai stato notato che l'opera deriva da un prototipo del Marieschi, noto in almeno otto versioni su tela (in merito, si veda Dario Succi, "Michele Marieschi, Opera Completa", Pordenone 2016, pp. 210-223) e una su stampa. Tra quelle dipinte, la somiglianza pare essere accentuata soprattutto con un quadro parte di un ciclo di diciotto vedute di Venezia acquistate da Henry Howard, quarto conte di Carlisle, durante il suo secondo viaggio in Italia tra il 1738 e il 1739. L'esemplare, passato in numerose collezioni private, tra cui quella di Henri Lehmann a Parigi, con la "Veduta del bacino di San Marco" è recentemente riapparso all'asta presso Sotheby’s a New York (22 maggio 2024, lotto 40). Il modello è stato anche inciso con poche varianti e inserito nella raccolta delle ventuno tavole dal titolo "Magnificentiores selectioresque Urbis Venetiarum prospectus", edita nel 1741 dallo stesso Marieschi (si veda Dario Succi, "La Serenissima nello specchio di rame, splendore di una civiltà figurativa del Settecento, L'opera completa dei grandi maestri veneti", Castelfranco 2013, vol. I, p. 249, cat. no. 18). Lo stile (ampie pennellate coprenti, figure caratterizzate da pochi rapidi tocchi) ricalca solo da lontano quello di Marieschi e della sua bottega, e non presenta la qualità né del maestro né di personalità che frequentarono la sua bottega, come Francesco Albotto, che la ereditò e la mantenne fino al 1757 (anno della morte), o di Francesco Simonini, a cui peraltro probabilmente si devono i personaggi nella "Veduta del bacino di San Marco" Sotheby’s. La personalità dell’anonimo artista è appena definibile, quindi, come veneto e della seconda metà del XVIII secolo. La periodizzazione incerta, infatti, si avvale di due estremi cronologici: il 1740 circa, anno della produzione del Marieschi, e il 1793, in cui Bartoli (1793) menziona il dipinto nella collezione Silvestri
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista pubblica/privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500730588
- NUMERO D'INVENTARIO 305
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Accademia dei Concordi
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0