La Speranza. Allegoria della Speranza

dipinto ca 1576 - ca 1593
Venturini Gaspare (cerchia)
notizie 1576/ 1593

Pittura su tavola

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Ferrarese
  • ATTRIBUZIONI Venturini Gaspare (cerchia): pittore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Schiavone Andrea
    Bonifacio De' Pitati
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Accademia dei Concordi
  • LOCALIZZAZIONE Accademia dei Concordi
  • INDIRIZZO Piazza Vittorio Emanuele 14, Rovigo (RO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I due quadri su tavola “esprimenti uno la Fortezza e l'altro la Speranza, sono d'Andrea Medola detto volgarmente Andrea Schiavone”, già ridotti in un formato autonomo (probabilmente decoravano un mobile), vennero visti da Bartoli (1793) in casa Silvestri. Certifica l’appartenenza alla collezione rodigina la menzione contenuta nell’inventario di Rinaldo Silvestri (1794): “I due quadretti in tavola cioè la Fortezza e la Speranza di Andrea Schiavon”. Con il legato del 1876 e le decisioni circa la spartizione prolungatesi fino al 1877, si decretò che la “Fortezza” pervenisse al Seminario Vescovile, mentre la “Speranza” confluì nelle raccolte dell’Accademia dei Concordi. Le due opere si ricongiunsero nel 1982, quando della Pinacoteca del Seminario venne offerta in deposito all’Accademia. Le due guide della Pinacoteca (1931 e 1953), Romagnolo (1981) e Lucco (1985) attribuiscono il dipinto ad un anonimo maestro veneto del XVI secolo. Romagnolo e Fantelli (2001), invece, nel considerare il pendant del dipinto della Pinacoteca del Seminario, riferiscono la “Fortezza” alla bottega di Bonifacio Veronese, per via dello stretto legame con alcune tavolette di qualità più elevata raffiguranti “Prudenza”, “Temperanza” e “Musica”, provenienti dalla raccolta Giustiniani e pubblicate da Sgarbi (Vittorio Sgarbi, “Giovanni de Mio, Bonifacio de' Pitati, Lambert Sustris: Indicazioni sul primo manierismo nel Veneto”, in 'Arte Veneta', 1981, XXXV, pp. 53-57). Enrico M. Dal Pozzolo (comunicazione orale, 2024) si allontana dall’attribuzione al Pitati, suggerendo un accostamento ai modi di Gaspare Venturini. Anche chi scrive non conferma il riferimento al pittore veronese, mentre sembra più verosimile l’appartenenza all’orbita del maestro ferrarese. Sebbene del Venturini non si sappia molto – il suo catalogo conta una ventina di opere, un disegno e non si conoscono gli estremi della sua vita (in merito, si veda Enrico Ghetti, “Il primo disegno di Gaspare Venturini?”, in “taccuini d’arte”, XI, 2018, pp. 77-84) – le figure emaciate e sottili, lo svolazzamento dei tessuti, la cura dei dettagli, si rapporta con opere quali la “Natività della Vergine” di Palazzo Bonacossi a Ferrara e, in parte, con il ciclo delle Allegorie di Casa d'Este, oggi alla Pinacoteca Estense di Modena (1593 circa)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista pubblica/privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500730533
  • NUMERO D'INVENTARIO 23
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Accademia dei Concordi
  • ISCRIZIONI Margine superiore destro della cornice - opera di [illeggibile] schiavone - corsivo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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