L’opera rispecchia le caratteristiche dei lavori di Sartori in quanto viene raffigurata una visione onirica di una città che ricorda Venezia. Tra le mosse onde si notano navi e barche disposte in modo arbitrario sulla superficie dell’acqua; la maggior parte delle imbarcazioni sono rivolte verso la città che si staglia sullo sfondo. Tutto nell’opera sembra seguire l’andamento di questo confusionario moto ondoso, tanto che cielo e acqua diventano un tutt’uno, fondendosi assieme in una movimentata esplosione di colori. Ad accentuare ulteriormente l’atmosfera onirica dell’opera sono le figure umane, che fluttuano nel cielo senza un piano d’appoggio, come se fossero un’apparizione. Si vede una donna con dei bambini, uno dei quali è steso all’interno di una carrozzina da neonato: essendo molto legato ai suoi affetti famigliari, probabilmente l’artista ha voluto riprendere i componenti della sua famiglia all’interno della visione paesaggistica rendendoli partecipi dell’opera. Per dare colore all’opera l’artista utilizza inchiostri di diverse cromie, i segni sono molto sottili e si distinguono l’uomo dall’altro. Tracciati in modo disordinato i segni seguono diversi andamenti conferendo al disegno un caotico senso di movimento