Il bar. scena di genere
collage
1951 - 1951
Ferrante, Giorgio (1898-1990)
1898-1990
La scena è ambientata di notte. In primo piano è raffigurata una folla di avventori fuori da un locale con tavolini, sedie e sgabelli. Sullo sfondo campeggia l'insegna del bar e l'ingresso luminoso con l'ampia porta vetrata
- OGGETTO collage
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MATERIA E TECNICA
carta/ incollaggio su compensato, collage
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MISURE
Altezza: 38 cm
Larghezza: 48 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
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ATTRIBUZIONI
Ferrante, Giorgio (1898-1990): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria d'Arte Moderna Achille Forti
- LOCALIZZAZIONE Palazzo della Ragione
- INDIRIZZO cortile Mercato Vecchio, 6, Verona (VR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE 1. Giorgio Ferrante, "medico-poeta-pittore", conosce Umberto Boccioni nell'estate del 1916, proprio nei mesi che ne precedono la morte. Ha solo diciotto anni ed il carisma di Boccioni fa nascere in lui la vocazione per la poesia futurista (alcune sue composizioni parolibere saranno pubblicate nelle pagine dell'antologia 'Gialloblù' curata da Lionello Fiumi) e l'interesse per la pittura e per il collage, cui si dedicherà in seguito. L'incontro con Boccioni è favorito dal professor Guido Valeriano Callegari, suo insegnante alle scuole superiori e marito di Amalia, la sorella del pittore che vive da poco a Verona. Boccioni, che ha trentaquattro anni, è stato richiamato alle armi il 24 luglio 1916 e trasferito nella caserma della Sorte di Chievo, nei pressi di Verona. Tra fine luglio e agosto Amelia e Guido partono per una breve vacanza, lasciando a Ferrante il compito di fare compagnia a Umberto durante la loro assenza, portandogli libri e giornali per allietare la sua permanenza in caserma. I due si accordano per incontrarsi il 16 agosto all'osteria del Chievo, in località Sorte. Quel giorno Ferrante, però, stranamente tarda ad arrivare e Boccioni decide di prendere il cavallo per andare a cercarlo. Lungo la strada per Verona, l'animale, spaventato dal rumore provocato da un autocarro, si imbizzarrisce. Boccioni viene disarcionato, restando, però, impigliato con lo stivale sinistro alla staffa e battendo violentemente la testa sui sassi. E' trasportato all’Ospedale Militare di Verona dove giunge ormai agonizzante e dove muore la mattina seguente (cfr. 'Boccioni a Verona nel ricordo di G. Ferrante' in 'Sintesi storica del Futurismo veronese 1916-1978', a cura di R. Di Bosso, P. Anselmi, B. Aschieri, Verona, 1979, p. 5 ; A. Contò, 'Umberto Boccioni a Verona', in 'Eroi e antieroi. La scultura a Verona nell'epoca della grande guerra', Verona, 2017, pp. 209-214). 2. Diciotto cartopitture di Giorgio Ferrante, lascito del defunto presidente Giambattista Ruffo, sono conservate presso la Società Letteraria di Verona
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500726132
- NUMERO D'INVENTARIO 51654-1C4206
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
- ISCRIZIONI sul retro della cornice, in alto a sinistra - G. Ferrante - Il bar - (collage) - non determinabile - corsivo -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0