Adamo e l'arcangelo Michele

stampa tagliata di riproduzione post 1756 - ante 1757

Adamo: Arcangelo Michele

  • OGGETTO stampa tagliata di riproduzione
  • MATERIA E TECNICA carta/ acquaforte/ bulino
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veneziano
  • ATTRIBUZIONI Baratti Antonio (1724/ 1787): incisore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondo Alpago-Novello
  • LOCALIZZAZIONE Museo Civico di Belluno
  • INDIRIZZO Via Roma, 28 - 32100, Belluno, Belluno (BL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questa incisione faceva parte del corredo iconografico del "Paradiso perduto" di John Milton (1608-1674), nella versione tradotta da Paolo Rolli pubblicata a Venezia da Bartolomeo Occhi nel 1757, con la falsa indicazione di Parigi quale luogo di stampa per evitare la censura. Per realizzare l'apparato decorativo, l'editore fece reincidere ad Antonio Baratti le dodici tavole apparse nell'edizione veronese del 1740, stampata da Giovanni Alberto Tumermani (1687-post 1764). In quell'occasione, il lavoro di intaglio era stato affidato a Francesco Zucchi (1692-1764), a partire da disegni di Vittorio Bigari (1692-1776), Nicolò Billi (notizie metà XVIII sec.), Giambettino Cignaroli (1706-1770), Giambattista Crosato (1686-1758), Santo Piatti (1687-1747), Giambattista Piazzetta (1682-1754) e Giambattista Tiepolo (1696-1770). Inoltre, quattro lastre traducevano dipinti di Felice Brusasorzi (1542-1605) e di Maarten De Vos (1532-1603). Tumermani fece inserire anche un'antiporta allegorica, raffigurante un Poeta a cavallo di Pegaso presenta la sua opera ad Apollo, alla presenza delle Muse, ideata da Antonio Balestra (1666-1740) e incisa dallo stesso Zucchi, la quale era apparsa già in altre pubblicazioni dell'editore veronese a partire dal 1726, (Giro, in Tiepolo Piazzetta Novelli 2012, p. 136). Oltre a queste tavole, Occhi fece intagliare a Baratti anche un Ritratto di John Milton a mezzobusto, inquadrato da una cornice ovale che poggia su un basamento, che doveva essere collocato in apertura del profilo biografico del poeta. Nel Fondo Alpago-Novello, oltre al suddetto ritratto, sono conservate anche l'antiporta allegorica e le tavole anteposte ai libri II, III, IV, VIII e XI. Queste sei incisioni sono state incollate in sequenza, su un foglio di carta moderna, in un momento non ben precisato. Come è già stato notato dalla critica, il ductus di Baratti appare abbastanza sommario, privo di quell'eleganza e quella grazia che invece connotano lo stile di Francesco Zucchi. L'incisore bellunese non riesce a rendere in maniera graduata i trapassi chiaroscurali, pur dimostrando una certa vena narrativa, specie nel gioco di pose e di sguardi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500725381
  • NUMERO D'INVENTARIO 9676
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Padova, Treviso e Belluno
  • ENTE SCHEDATORE COMUNE DI BELLUNO
  • ISCRIZIONI in basso al centro - XI - numeri romani -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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