Davide che suona il salterio. Davide che suona il salterio
dipinto
1540 - 1560
Girolamo Da Santacroce (maniera)
1480 ca./ 1556
Il dipinto raffigura re Davide seduto su un alto basamento mentre suona il salterio. Alle sue spalle si sviluppa un ampio paesaggio collinare
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Girolamo Da Santacroce (maniera)
- LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Al momento del suo ingresso nella Pinacoteca civica dalla collezione Monga il dipinto fu schedato come opera di scuola tedesca del XVII secolo (Avena 1914), attribuzione improbabile, riportata in forma dubitativa nelle schede manoscritte del Museo, ma sostanzialmente priva di seguito critico. Più congruamente, le note successive al catalogo museale parlavano di una «copia cinquecentesca di probabile ambito bresciano da un prototipo lombardo, forse di Moretto» e proponevano, in seguito, un confronto illuminante con due copie di medesimo soggetto riferite a Girolamo da Santacroce. Tali considerazioni hanno indirizzato di conseguenza gli studi critici nella direzione di un maestro minore in contatto con l'ambiente dei pittori bergamaschi. A sostegno di questa ipotesi attributiva, Monica Molteni (2010, p. 218) rilevava una serie di altri confronti con opere da attribuire all'ambito dei Santacroce raffiguranti l'immagine del re biblico, secondo un'iconografia assai frequente in miniatura, ma più rara come soggetto nella pittura da cavalletto. Tra i confronti proposti dalla studiosa emergono una tavola raffigurante "Re Davide" (46,4 x 56,5 cm), presumibilmente di contenuto affine alla nostra, che si trovava in collezione Vanni a Venezia con l’attribuzione a Pietro Paolo da Santacroce (Heinemann 1962, p. 198) e due tele di Girolamo, una già in collezione Kress e ora presso il David and Alfred Smart Museum of Art (University of Chicago) di Chicago (Heinemann 1991, p. 64), l’altra transitata di recente sul mercato antiquario (Christie’s, Londra, 8 dicembre 1995, n. 68; Christie’s, New York, 22 maggio 1998, n. 113). Particolarmente suggestivo risulta il confronto con queste ultime due opere che replicano in termini assolutamente identici, sicuramente sulla base di uno stesso modello, il motivo di Davide seduto a suonare il salterio con alle spalle un ampio scenario collinare. L’unica differenza percepibile riguarda la ripresa apparentemente più ravvicinata della figura nel quadro già Kress, che in realtà dipende dalla dimensione appena inferiore del supporto (137,8 x 96,5 cm contro 148 x 100,3 del dipinto Christie’s), il quale, d’altronde, stando alle cesure figurative che interessano in particolare gli angoli del sarcofago e il bordo inferiore della scena, potrebbe esser stato rifilato in un secondo momento. Analizzato alla luce di questi precedenti, cronologicamente inquadrabili verso la fine del terzo decennio del Cinquecento, il dipinto di Castelvecchio rivela secondo Molteni al tempo stesso analogie e differenze considerevoli. Da un lato è innegabile, anche in ragione della sostanziale coincidenza di dimensioni fra i tre pezzi, che la figura dell’anziano re sia stata ricalcata dal medesimo modello usato da Santacroce, ripercorso fin nei più minuti dettagli decorativi. Altrettanto chiaramente è però percepibile la fiacchezza qualitativa della copia veronese. Benché la valutazione definitiva del dato formale sia pregiudicata dallo stato di conservazione dell’opera, sono in effetti ravvisabili una debolezza di traduzione e una grossolanità di scrittura che comportano l’immediata esclusione di un’identità esecutiva. L'autore dell'opera, presumibilmente una personalità minore attiva nei decenni centrali del secolo, si rifece, dunque, ad un modello preesistente e diffuso nel vivace entourage bergamasco, adattandolo tuttavia sullo sfondo di una mal raffazzonata e claustrofobica quinta montuosa, in nulla paragonabile all’ariosa veduta paesistica del prototipo. (da Monica Molteni 2010, p. 218)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717865
- NUMERO D'INVENTARIO 6508
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0