Predella di Santa Toscana. natività di Gesù
predella dipinta
1500 - 1510
Bonfanti Liberale Detto Liberale Da Verona (scuola)
1445 ca./ 1527 ?
Predella tripartita con tre storie. A sinistra la predica di san Bernardino: il santo con il monogramma cristologico nella mano sinistra predica a un gruppo di uomini e bambini dall'alto di un pulpito ligneo; sullo sfondo alberi e un paesaggio con colline. Al centro una Natività. A destra il ritrovamento della Vera Croce: sant'Elena sostiene la croce attorniata da un gruppo di uomini. L'ebreo, che era stato gettato nel pozzo, si inginocchia davanti alla croce; a sinistra nell'angolo il pozzo
- OGGETTO predella dipinta
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MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Bonfanti Liberale Detto Liberale Da Verona (scuola)
- LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavola tripartita, nella quale sono raffigurate la "Predicazione di san Bernardino", la "Natività" e l'"Invenzione della Croce", è ricordata per la prima volta nella sagrestia di Santa Toscana da Rossi (1854), come «parte d’una grande ancona» di Nicola Giolfino, della quale però non vi è menzione nelle fonti settecentesche, forse collegabile all’esistenza in questa chiesa di una confraternita di San Bernardino, citata dal vescovo Giberti nel 1529 ("Riforma" 1989, p. 1563). Nel 1881 la fabbriceria di Santa Toscana proponeva al Comune la permuta della predella, attribuita adesso a Liberale, con arredi sacri di equivalente valore provenienti dalla chiesa di San Sebastiano. «Avuto riflesso al valore reale ed allo stato di conservazione che lascia molto a desiderare (forse per ignoranza di colui che con incauta ed imperita lavatura ne compromise tutte le teste), sentito anche il parere dell’espertissimo Ispettore Signor Lorenzo Muttoni», il conservatore Carlo Alessandri valutava il dipinto tra le cento e le centocinquanta lire, somma però giudicata dal parroco inferiore all’aspettativa. In aggiunta a tale somma il Municipio offriva allora alla rettoria della chiesa il restauro gratuito del trittico di Liberale, collocato in pessimo stato di conservazione nell’abside dell’edificio (AMCVr, anno 1881, lettere datate 29 marzo 1881 e 1 giugno). Fallite le trattative in tal senso, tra il 1882 e il 1898 la tavola viene trasferita nell’annesso oratorio di San Giovanni, dove è citata come opera di ignoto artista del XVI secolo da Sormani Moretti (1904), Simeoni (1909) e Spaventi (1910). Con l’attribuzione alla scuola di Bartolomeo Montagna è stata acquistata nel 1925 da Antonio Avena per la somma di cinquecento lire (AMCVr, anno 1931, lettere datate 7 marzo e 15 marzo) e dallo stesso nuovamente riproposta a Nicola Giolfino (scheda cartacea; Avena 1937), nome accolto in seguito da tutta la storiografia locale. Se non vi è dubbio che la predella, pur vistosamente ridipinta, vada collocata nella bottega di Liberale da poco rientrato a Verona, è invece da accettare con molte riserve la sua tradizionale attribuzione a Nicola Giolfino, del quale non sembra di ravvisare qui la nervosità del tocco e la vivace gestualità che distinguono anche la produzione minore di questo artista, per non parlare della caratteristica tipologia dei volti, ormai definitivamente alterata e compromessa. (da Marina Repetto Contaldo 2010, p. 242)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717854
- NUMERO D'INVENTARIO 148
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0