Madonna del Patrocinio. Madonna della Misericordia

dipinto murale 1500 - 1510

Il frammentario dipinto murale raffigura, al di sotto di una trabeazione sostenuta da due pilastri, la Madonna in piedi con le braccia aperte nell'atto di proteggere alcuni devoti. In alto, due angeli le reggono il velo

  • OGGETTO dipinto murale
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a affresco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veronese
  • LOCALIZZAZIONE Museo degli affreschi G.B. Cavalcaselle
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'unica notizia relativa all'affresco è riportata nel Catalogo di Giuseppe Trecca (1912), nel quale si legge: «la Vergine protegge alcuni divoti. Due angeli le sorreggono il velo. Due pilastri a candelabra, e una trabeazione ad angolo chiudono il dipinto. Dalla facciata della chiesa Santa Maria dei Miracoli presso Ponte Rofiol; staccato nel 1899 da Luigi Brocchi e donato dal barone Weil Weiss». La famiglia Weil Weiss di Lainate (Lombardia) all'inizio del Novecento risulta possedere fabbricati nell'area delle chiese di Santa Maria dei Miracoli e Santa Croce e forse addirittura quest'ultima chiesa (ASVr, Prefettura, b. 525). Il barone Ignazio Weil Weiss ricopriva la carica di Esattore delle tasse di Verona durante l'occupazione austriaca. La documentazione esistente nell'archivio del Museo non fornisce ulteriori informazioni su questo stacco dell'ottobre 1899, come anche su altri eseguiti dal pittore Luigi Brocchi nello stesso anno sempre grazie al mecenatismo del barone. La lettura del dipinto è assai compromessa sia per la perdita di pellicola pittorica sia per i danni subiti nello stacco. Prima del restauro una scialbatura scura ricopriva il cielo. Dopo la pulitura il lato sinistro del dipinto mostra un fondo azzurro chiaro. La parte superiore è quella più leggibile: la trabeazione cuspidata presenta una quadrupla cornice e una fascia ornata con elementi floreali stilizzati. I due pilastri decorati a candelabra terminano in alto con elementi cubici pure decorati. La figura della Madonna è imponente e allungata. Nel volto, molto sgranato, s'intravedono due grandi occhi, un naso fine e una piccola bocca dalle labbra carnose. La Vergine ha la testa coperta da un velo morbidamente piegato alla sommità e indossa un mantello con residui di colore blu su un abito rosso. I volti degli angeli sono perduti. L'angelo di sinistra indossa una tunichetta arancione, quello di destra verde. I rifacimenti hanno alterato l'iconografia dei devoti, forse tre per lato; gli abiti conservano brani di pellicola pittorica viola, blu e verde. La parte inferiore dell'affresco è forse frutto di un restauro antico: l'intonaco è leggermente più alto nel lato sinistro mentre il dislivello raggiunge circa un centimetro in quello destro. La notizia che l'oratorio fu edificato nel 1499, fornita dagli eruditi settecenteschi Ludovico Perini (1720, p. 90) e Giambattista Biancolini (IV, 1752, p. 385), induce a collocare la datazione dell'affresco negli anni immediatamente successivi. Effettivamente vi si può notare la presenza di motivi lapidei dipinti in stile decisamente rinascimentale. Per quel poco che è ancora possibile leggere, esso non sembra lontano dalla cultura espressa dalla bottega del 'cespo di garofano', presentando anche qualche somiglianza con opere di Leonardo da Verona come il trittico di Bonavigo del 1494 (sul quale cfr. Ericani 1987, pp. 316-317). (da Caterina Gemma Brenzoni 2010, pp. 285-286)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500717831
  • NUMERO D'INVENTARIO 4614
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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